Agrifood europeo: la rotta per la competitività, la sostenibilità e la resilienzaGUIDA POLITICA E OPERATIVA 2024-2029

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Competere presenta la Guida politica e operativa 2024-2029 per l’agrifood europeo. Questi principi fondamentali mirano a ottenere il sostegno dai futuri rappresentanti del Parlamento europeo, servendo come guida per i loro futuri impegni istituzionali. Leggi il testo completo qui sotto o scaricalo qui >>>

 

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AGRIFOOD EUROPEO: LA ROTTA PER LA COMPETITIVITÀ, LA SOSTENIBILITÀ E LA RESILIENZA

GUIDA POLITICA E OPERATIVA 2024-2029

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Caro Cittadino europeo,

La filiera agrifood merita una posizione preminente nell’agenda politica europea. Gli ultimi cinque anni hanno visto una sistematica marginalizzazione di agricoltori, imprenditori, lavoratori e ricercatori del settore agricolo e alimentare, ingiustamente additati come responsabili delle crisi climatiche e sanitarie. Questa narrativa ha portato all’implementazione di politiche ambientali che hanno colpito duramente lavoro, investimenti, ricerca e innovazione, trascurando il ruolo fondamentale di questo settore per il sostentamento e il benessere dei cittadini dell’UE e di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo che dipendono dalla qualità dei prodotti agrifood europei.

La crisi climatica è un fatto indiscutibile e una sfida immanente per l’umanità, ma la risposta non può essere penalizzare il settore agricolo e alimentare, bensì posizionarlo al centro del cambiamento. Le politiche vigenti, spinte da una Commissione influenzata da ideologie, emotività e mancanza di pragmatismo, hanno abbracciato un ideale ambientalista e salutista, perseguendo una visione utopica del mondo a discapito di un approccio olistico ai problemi. Tali politiche hanno ignorato il valore del metodo sperimentale della scienza, che promuove lo sviluppo incrementale, attraverso prova ed errore, permettendo di adattare le decisioni alle circostanze mutevoli e alle conseguenze impreviste. La rigidità dimostrata nel non adeguare il Green Deal e in particolare la strategia Farm to Fork durante eventi critici quali pandemia, crisi delle forniture, inflazione elevata e crisi geopolitiche, attesta una mancanza di flessibilità e pragmatismo scientifico.

Quest’approccio ha trascurato l’importanza di una sostenibilità equilibrata, che bilanci le necessità economiche, sociali e ambientali. Le conseguenze sono state politiche “verdi” controproducenti, che hanno aggravato la situazione socio-economica e non otterranno miglioramenti significativi per la biodiversità o nella riduzione dell’impatto umano sul clima. Inoltre, queste politiche hanno indirettamente rafforzato le economie di paesi concorrenti come Cina, India, USA e alcuni stati del Golfo, a discapito dell’Europa.

Il recente cambiamento di rotta di alcuni politici, seppur accolto con favore, potrebbe essere motivato più da considerazioni elettorali che da una reale comprensione dei problemi, rischiando di marginalizzare ulteriormente la questione climatica.

Le conseguenze sono visibili: desertificazione delle campagne, chiusura di aziende agricole, delocalizzazione delle aziende alimentari fuori dall’Europa e consumatori costretti a optare per alimenti di qualità inferiore o più costosi dall’estero.

La Green-Tech, spesso esaltata da chi si rifugia in una visione utopica e deterministica per evitare la fatica di risolvere i problemi concreti, non dovrebbe essere vista come una panacea capace di compiere miracoli, né essere adottata per motivazioni ideologiche, commerciali o finanziarie come soluzione rivoluzionaria da imporre ai consumatori. La realtà è che, sebbene promettente, la Green-Tech comporta costi significativi e non è da sola sufficiente a risolvere la sfida globale dell’alimentazione. Pertanto, essa dovrebbe essere considerata una componente cruciale, ma non unica, in un approccio equilibrato verso la sostenibilità. È essenziale che gli investimenti in questa tecnologia siano parte di una strategia di transizione graduale, che ne inserisca l’impiego nei processi produttivi in modo da ottimizzare il rapporto costi-benefici, assicurando così che i vantaggi superino le spese senza sovraccaricare né l’economia né i consumatori. Inoltre, devono mirare a garantire all’Europa un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti di Cina, India e USA, dai quali attualmente dipendiamo.

PER I CITTADINI E PER L’EUROPA

Chiediamo ai futuri aspiranti rappresentanti al Parlamento e alla Commissione europea di impegnarsi a promuovere e realizzare i seguenti obiettivi:

PER L’AGRICOLTURA 
  • Riportare la filiera dell’agroalimentare al centro dell’agenda politica europea.
  • Valorizzare la capacità produttiva, la resilienza e l’efficienza delle filiere agroalimentari europee, affinché l’Europa raggiunga e mantenga la leadership globale.
  • Stimolare e salvaguardare l’agricoltura e l’industria alimentare europee in un’azione sinergica, poiché la competitività delle imprese europee dipende sia dalla produzione di materie prime di qualità, sia dalla capacità di realizzare specialità alimentari esclusive, che nascono proprio grazie all’industria. L’UE dovrà supportare e proteggere le sue ‘produzioni chiave’ anche attraverso accordi di export e accordi globali.
  • Promuovere un piano europeo per la sicurezza e l’autosufficienza alimentare, che persegua allo stesso tempo la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il piano deve incentivare la produttività e la competitività nel contesto del Mercato Unico, eliminando perdite di valore e gli sprechi alimentari. In particolare, ridistribuire il cibo a rischio di spreco per il suo utilizzo in altre parti della catena alimentare.
  • Favorire politiche per la produzione e l’esportazione dei prodotti alimentari europei, sia verso i mercati più avanzati sia verso le aree più depresse per garantire sicurezza alimentare. Si deve quindi investire in un’infrastruttura solida della catena di approvvigionamento e potenziare la digitalizzazione dei controlli commerciali per migliorare la conformità e accelerare i processi.
  • Contrastare tutti i fenomeni di contraffazione alimentare e inganno per i consumatori, assicurando che le eccellenze agrifood europee non subiscano concorrenza sleale di prodotti ‘look alike’ e ‘taste alike’.
  • Garantire che la revisione della legislazione UE sul benessere animale equilibri adeguatamente il benessere degli animali con la sostenibilità e le implicazioni socioeconomiche del settore zootecnico, preservando la competitività per evitare che i consumatori debbano ricorrere ad alimenti di qualità inferiore.
  • Investire nello sviluppo di tecniche produttive e di tecnologie (AI e IoT) volte a migliorare la produttività e mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici. L’Europa deve essere leader nelle soluzioni agri-tech, incentivando la diffusione delle start-up agroalimentari.
  • Investire nell’agricoltura rigenerativa e nei nuovi modelli di business che assicurino la sostenibilità finanziare delle PMI agroalimentari.
PER LE IMPRESE 
  • Favorire la transizione verso sistemi produttivi e alimentari più avanzati, che deve avvenire in sinergia con il mantenimento di un equilibrio tra sostenibilità economica, sociale e ambientale, assicurando che le esigenze e gli interessi sia della popolazione che del tessuto imprenditoriale siano attentamente valutati e integrati.
  • Eliminare ogni forma di pregiudizio, che sia di natura geografica, ideologica, politica o legata a interessi commerciali, verso qualsiasi tipo di nutriente, ingrediente o prodotto alimentare coltivato, prodotto o importato in Europa.
  • Favorire il consolidamento e l’ulteriore sviluppo del settore agroalimentare attraverso l’efficientamento delle filiere e una maggiore trasparenza per bloccare sul nascere potenziali speculazioni. L’altalena dei prezzi nel settore agroalimentare ha cause sostanzialmente esogene e non può essere imputata all’industria o agli agricoltori.
  • Valorizzare tanto i prodotti locali tradizionali quanto le produzioni industriali europee che si distinguono per la loro qualità e sostenibilità.
  • Stimolare e sbloccare gli investimenti lungo la catena alimentare al fine di sostenere le pratiche, le innovazioni e le ricerche utili a rendere il modello produttivo europeo più efficiente e sostenibile.
  • Ridurre burocrazia e oneri amministrativi per le imprese.
  • Promuovere un quadro normativo che incentivi il riutilizzo efficiente del calore di scarto valorizzando una risorsa finora dispersa nell’atmosfera. Questa azione rappresenta un’opportunità significativa per incrementare la sostenibilità energetica, ridurre gli sprechi, aumentare i risparmi e il benessere degli utenti.
PER LA SALUTE
  • Potenziare la capacità dei cittadini di compiere scelte informate e consapevoli per seguire una dieta equilibrata. Promuovere, quindi, una corretta informazione al consumatore, che spieghi come si configuri un’alimentazione sana e come bilanciare porzioni e frequenze di consumo delle diverse tipologie di alimento. Il modello della Dieta mediterranea, che vanta una letteratura scientifica che ne certifica la capacità di prevenzione di malattie croniche, deve rimanere il principale riferimento dell’educazione alimentare.
  • Ridurre l’obesità, che ormai ha tutti i tratti di una pandemia invisibile, dai costi elevatissimi sui sistemi sanitari nazionali europei, sulla produttività e sul benessere dei cittadini.
  • Superare le politiche contro l’obesità fin qui adottate che si stanno dimostrando fallimentari e lesive per le libertà individuali e per le economie nazionali. Il condizionamento dei consumatori attraverso l’uso di etichette dissuasive o tramite l’aumento artificioso dei prezzi di alcuni alimenti non conduce a un’alimentazione più equilibrata, né contribuisce a una migliore educazione alimentare.
  • Scoraggiare il ricorso a tasse di scopo. Le tasse sui beni di consumo, e in particolare su cibo e bevande, generano un effetto inflattivo che si ripercuote anche su prodotti non direttamente connessi a quelli tassati. Si tratta di provvedimenti regressivi, che pesano in maniera significativa sul potere d’acquisto delle famiglie più povere e che finiscono per ridurre anche la loro possibilità di reperire cibo di qualità.

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