Una minaccia globale per la salute pubblicaL'IDEA DI GEORGE CHERIYAN

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta una delle dieci principali minacce globali per la salute pubblica. Se non vengono adottate misure immediate per contrastarla, essa potrebbe presto trasformarsi in una pandemia.

La resistenza antimicrobica si verifica quando batteri, virus, funghi e parassiti si evolvono nel tempo e smettono di rispondere ai farmaci, complicando il trattamento delle infezioni e aumentando il rischio di diffusione di malattie, gravi patologie e mortalità. L’emergere e la diffusione di patogeni resistenti ai farmaci che hanno acquisito nuovi meccanismi di resistenza, portando all’AMR, continuano a minacciare la nostra capacità di trattare le infezioni comuni.
UNA MINACCIA SERIA      

Attualmente, l’AMR provoca almeno 1,27 milioni di decessi, e nel 2019, secondo un rapporto pubblicato su The Lancet, sono stati quasi 5 milioni. Entro il 2050, potrebbe causare la perdita globale di 10 milioni di vite all’anno.

Secondo il rapporto del Center for Disease Dynamics, Economics & Policy (CDEEP) con sede a Washington, tra il 2000 e il 2015 il consumo di antibiotici, espresso in dosi definite giornaliere (DDD), è aumentato del 65%. La Cina e l’India hanno registrato i maggiori focolai di resistenza, mentre nuovi focolai stanno emergendo in Brasile e Kenya.

QUALI SONO I COSTI? 
Il costo dell’AMR per l’economia è considerevole: entro il 2050, si stima che potrebbe spingere 28,3 milioni di persone nella povertà estrema a causa dei costi elevati dei trattamenti e delle infezioni croniche. Oltre alla morte e alla disabilità, le malattie prolungate comportano soggiorni ospedalieri più lunghi, la necessità di farmaci più costosi e sfide finanziarie per coloro che ne sono colpiti. Complessivamente, 100.000 miliardi di dollari di produzione economica sono a rischio a causa dell’aumento delle infezioni resistenti ai farmaci entro il 2050.
AMR IN EU AND IN INDIA  

L’AMR è ampiamente diffusa in Europa, come riportato nel rapporto pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa nel gennaio 2022.

A luglio 2022, l’UE ha riconosciuto l’AMR come una delle tre principali minacce per la salute. Stime indicano che ogni anno nell’Unione Europea/Area Economica Europea (UE/AEE) si registrano oltre 670.000 infezioni da batteri resistenti agli antibiotici e circa 33.000 persone muoiono a causa di questo fenomeno. 

Per affrontare questa minaccia sono necessari urgenti investimenti, che avrebbero un impatto positivo non solo sulla salute della popolazione ma anche sulle future spese sanitarie in Europa.

L’India presenta uno dei più alti tassi di resistenza agli antimicrobici, utilizzati sia negli esseri umani che negli animali da allevamento. Nel Paese, l’AMR è una sfida particolare, data l’incidenza elevata di malattie trasmissibili, il sovraccarico del sistema sanitario pubblico, limitate capacità diagnostiche e l’ampia disponibilità di antibiotici economici senza prescrizione. Infatti, secondo il rapporto sullo stato degli antibiotici mondiali del 2021, l’uso di antibiotici in India è cresciuto rapidamente, con un aumento di circa il 30% del loro utilizzo pro capite nell’ultimo decennio. 

Inoltre, una grave preoccupazione riguarda il notevole incremento dell’uso di antimicrobici nel settore agricolo, in India come in tutto il mondo. Sebbene gli antibiotici siano tradizionalmente usati per curare gli animali malati, oggi vengono impiegati in modo imprudente nel settore agricolo come stimolatori di crescita, additivi alimentari e farmaci preventivi per le malattie. In India, si stima che l’uso totale di antimicrobici negli animali nel 2020 sia stato di 2.160,02 tonnellate, che si prevede raggiungeranno le 2.236,74 tonnellate entro il 2030.

Per questo, è fondamentale che il Paese adotti un approccio olistico e multidisciplinare alla prevenzione e al contenimento dell’AMR.

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L’autore è un esperto di sicurezza alimentare indiano, membro del Comitato Scientifico di Competere. Per consultare la versione originale in inglese, clicca qui >>> 

Image credits: courtesy of Med4care >>>

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