Anche Danone fa marcia indietro sul NutriscoreL'IDEA DI PIETRO PAGANINI
- 10 September 2024
- Posted by: Competere
- Categories: Empowering Consumers, highlights, Lidea, News
- Anche il colosso francese dell’alimentazione Danone ha deciso di rimuovere gradualmente il Nutriscore, l’etichetta nutrizionale fronte pacco, da alcuni dei suoi prodotti.
- Una mossa che dimostra come il Nutriscore sia uno strumento politico e commerciale, scientificamente debole. Si conferma, infatti, la minaccia per i consumatori, la libertà di scelta e l’educazione alimentare.
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Non si batte l’obesità con questi strumenti che si rivelano pericolosi. Servono soluzioni alternative, che si basino su un approccio olistico e personalizzato.
IL PERCHÈ DELLA SCELTA
Danone ha deciso: a partire da settembre toglierà il Nutriscore dai suoi prodotti lattiero-caseari liquidi e dalle alternative vegetali. La ragione principale dietro questa scelta è legata alla recente modifica dell’algoritmo del Nutriscore, che ha portato alla classificazione delle bevande lattiere e vegetali nella stessa categoria delle bevande analcoliche, provocando distorsioni nella valutazione del loro valore nutrizionale. Ad esempio, la variante bevibile di Hi-Pro è passata da una valutazione A (verde) a C (giallo), mentre la forma spoonable ha mantenuto la A. Analogamente, il Danonino bevibile è stato declassato a D (arancione), pur avendo una composizione nutrizionale simile alla variante spoonable, che ha mantenuto B. Anche il punteggio di Actimel è stato rivisto al ribasso.
POLITICA E PRESSIONI: CHI DECIDE COSA È SANO?
L’algoritmo è stato modificato per ragioni politiche, in quanto prodotti come l’olio d’oliva risultavano “malsani”, mentre alcune bevande energetiche venivano classificate come “salutari”. La pressione è arrivata da alcuni Paesi invitati a entrare nel consorzio Nutriscore, insieme a grandi produttori di olio EVO (non l’Italia).
Secondo Danone, queste incongruenze tra prodotti mostrano come il Nutriscore non sia un metodo scientificamente valido e coerente per confrontare i valori nutrizionali di prodotti diversi. Sebbene l’azienda abbia compreso la debolezza e la pericolosità di questo sistema, continua purtroppo a perseverare nell’errore di supportare l’introduzione di un’etichettatura nutrizionale a livello europeo, purché basata su fondamenti scientifici, facilmente comprensibile per i consumatori e capace di fornire un confronto alimentare efficace. Tuttavia, non esiste un’etichetta perfetta per combattere da sola il problema dell’obesità. Le soluzioni devono essere altre e le abbiamo presentate con Competere con cui lavoriamo, insieme a professori e scienziati, a un progetto di politiche contro le malattie non trasmissibili e l’obesità.
UN NUOVO APPROCCIO PER COMBATTERE L’OBESITÀ
La scelta di Danone di fare marcia indietro sul Nutriscore non è la prima, e speriamo neanche l’ultima. Bjorg (francese) e Krisprolls (svedese) sono state le prime a prendere la stessa decisione, non appena presa coscienza dell’aggiornamento dell’algoritmo e del suo impatto suoi prodotti. E ancora, la scelta di Tigros, i dubbi del governo svizzero, e la scelta del governo portoghese. Impossibile non sollevare interrogativi sull’efficacia e sulla scientificità del Nutriscore come strumento di lotta contro l’obesità. Dobbiamo dotarci di un approccio olistico e personalizzato nella valutazione del valore nutrizionale degli alimenti.