Educazione alimentare: il pilastro della lotta contro l’obesitàDI PIETRO PAGANINI

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HuffPost ha pubblicato un commento di Pietro Paganini sul tema dell’obesità e delle malattie non trasmissibili (NCDs) in occasione del G7 dei Ministri della Salute. Le attuali politiche, come le tasse sui nutrienti e le etichette nutrizionali frontali, per esempio il Nutriscore, hanno dimostrato di essere inefficaci. Un modello integrato e sostenibile che può essere adottato in diverse realtà è quello dello stile di vita ispirato alla dieta mediterranea.

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In occasione del G7 dei Ministri Salute, il dibattito sull’obesità e sulle malattie non trasmissibili (NCDs) ha acquisito una nuova urgenza. Rappresentano, infatti, due delle sfide più complesse per la salute pubblica a livello globale: oltre un miliardo di persone nel mondo è affetto da obesità, con un impatto economico globale che potrebbe raggiungere i 4,32 trilioni di dollari entro il 2035, se non si interviene con politiche efficaci e integrate. Questa crisi non minaccia solo la salute pubblica, ma può avere gravi conseguenze anche sulla stabilità economica delle nazioni. 

Le attuali politiche, come le tasse sui nutrienti e le etichette nutrizionali frontali, si sono rivelate inefficaci nel risolvere il problema alla radice. Si tratta di soluzioni superficiali, che trascurano la complessità del fenomeno, ignorando la diversità degli individui e delle loro esigenze alimentari. 

Al contrario, un modello integrato e sostenibile che può essere adottato in diverse realtà è quello dello stile di vita ispirato alla dieta mediterranea. Si tratta di un approccio multidisciplinare e personalizzato, che rappresenta un insieme di abitudini sostenibili e uno stile di vita equilibrato.

Un pilastro chiave della lotta per l’obesità e le NCDs è l’educazione alimentare: solo un cittadino informato, sin dalla giovane età, può fare scelte consapevoli per mantenere uno stile di vita sano e sostenibile. È necessario che i governi investano in programmi educativi che partano dalle scuole, coinvolgendo anche le famiglie, i media e i creatori di contenuti, affinché le nuove generazioni sviluppino abitudini bilanciate e durature nel tempo. La responsabilizzazione dei cittadini passa anche dall’uso della tecnologia: strumenti come l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT) possono facilitare la personalizzazione della dieta e la gestione delle condizioni di salute legate all’obesità.

Affinché tutto ciò sia possibile, occorre riconoscere l’obesità come una malattia cronica e creare centri di cura multidisciplinari che offrano sostegno continuo ai pazienti. 

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