Nutrire la libertà di scelta: le carni e la consapevolezza alimentareDI PIETRO PAGANINI

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Il 15 marzo, Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori, ci offre un’opportunità cruciale: riflettere su quanto sia essenziale fornire ai cittadini gli strumenti per compiere scelte informate e, quindi, realmente libere. Per essere tale, un consumatore deve sviluppare un senso critico che gli permetta di ricevere, analizzare ed elaborare le informazioni, che devono essere chiare ma non semplificate al punto da distorcere la realtà. Questo è particolarmente vero quando si parla di alimentazione e stile di vita, elementi chiave per il nostro benessere e la nostra longevità.

Le carni sono diventate il bersaglio di una demonizzazione ideologica e commerciale, basata su informazioni scientifiche selezionate e distorte per confermare verità precostituite. Questa narrazione non sta ampliando la varietà dietetica dei consumatori, ma li sta spingendo a ridurre – o eliminare – il consumo di carne, spesso senza una reale consapevolezza delle conseguenze. Il rischio? Scelte sbilanciate che possono impattare negativamente sia sulla salute individuale sia sull’economia dei territori produttori. 

Dobbiamo quindi chiederci: i consumatori hanno davvero accesso a tutte le informazioni necessarie per decidere in autonomia, oppure sono vittime di un condizionamento che li spinge lontano da un approccio equilibrato e fondato su dati concreti?

POTENZIARE IL CONSUMATORE

Nell’Occidente di oggi, il consumatore è spesso trattato come un soggetto da proteggere, quasi incapace di compiere scelte consapevoli. Le politiche pubbliche adottano un approccio paternalista, basato sull’idea che i cittadini non abbiano accesso alle giuste informazioni – perché privi degli strumenti per comprenderle o perché ostacolati da lobby interessate al profitto. È una visione che affonda le sue radici nel feudalesimo, dove il suddito dipendeva dal feudatario, investito di un’autorità indiscutibile. Oggi, quei feudatari hanno cambiato volto: sono i funzionari pubblici che, appellandosi alla scienza, si arrogano il diritto di guidare le scelte dei consumatori. 

Ma la scienza non è dogma: è un metodo sperimentale, un processo in continua evoluzione che si avvicina alla verità senza mai raggiungerla del tutto. Eppure, chi governa il consumo impone verità definitive, riducendo il consumatore a un soggetto da indirizzare, anziché da responsabilizzare. 

Noi crediamo in un approccio diverso: il liberalismo come metodo per potenziare il consumatore, fornendogli conoscenza e senso critico. In questa visione, il consumatore è fallibile, ma proprio nel fallimento trova la sua crescita. Sperimenta, impara, sviluppa autonomia.

L’alimentazione è un esempio perfetto. A bollini, tasse di scopo e riformulazioni forzate, che riducono la scelta a un automatismo, preferiamo l’educazione. Un consumatore informato e critico sceglie in base alle proprie esigenze, libero da mode e ideologie. Farà errori? Probabile. Ma saranno errori suoi, da cui potrà trarre esperienza e migliorare.

UN DIBATTITO IDEOLOGICO, NON SCIENTIFICO

Tra i temi più distorti dal dibattito pubblico, la carne occupa una posizione di primo piano. La comunicazione intorno al suo consumo è spesso guidata da slogan e generalizzazioni, piuttosto che da un’analisi razionale e basata sui dati. Si passa dall’assolutismo “salutista”, che la etichetta come dannosa senza distinguere tra quantità, qualità e contesto alimentare, a visioni più radicali che la inseriscono in un discorso etico-ambientale senza considerare alternative praticabili o la realtà produttiva.

Questa polarizzazione non aiuta il consumatore a orientarsi. Al contrario, genera confusione e alimenta un clima di diffidenza, dove le scelte individuali vengono guidate più dalla pressione sociale che da un’informazione equilibrata. Il risultato? Un consumatore che rinuncia a un alimento fondamentale per la salute senza una reale comprensione del valore nutrizionale e delle implicazioni delle proprie scelte. 

PERCHÈ LA CARNE È FONDAMENTALE PER LA SALUTE

Quando si parla di alimentazione sana, il segreto sta nell’equilibrio. La carne rappresenta un pilastro fondamentale della nostra dieta, in quanto fonte insostituibile di:

  • Proteine di alta qualità: definite “nobili”, contengono tutti gli aminoacidi essenziali nelle proporzioni ideali per supportare il metabolismo.
  • Nutrienti esclusivi: ferro eme – assorbito dal nostro organismo con un’efficienza fino al 20%, rispetto al modesto 5% del ferro non-eme presente nei vegetali – vitamina B12 – indispensabile per il sistema nervoso e la produzione dei globuli rossi – e vitamina D, essenziale per la salute delle ossa e del sistema immunitario. E ancora, minerali come zinco e selenio, fondamentali per le difese immunitarie e il corretto funzionamento enzimatico.

In tutte le fasi della vita, la carne svolge un ruolo chiave nel garantire una nutrizione ottimale. Eliminarla senza una reale comprensione delle alternative può portare a squilibri nutrizionali difficili da compensare.

QUALITÀ E SICUREZZA

Proteggere i diritti dei consumatori significa anche garantire loro alimenti sicuri e di qualità. E su questo, l’Europa è un modello di eccellenza: le carni che arrivano sulle nostre tavole sono tra le più controllare al mondo, grazie a normative rigorose e a un sistema di tracciabilità che assicura trasparenza lungo tutta la filiera.  

Un tema spesso dibattuto – e spesso fonte di disinformazione – riguarda ormoni e antibiotici. Facciamo chiarezza: l’uso di ormoni della crescita negli allevamenti europei è vietato da oltre quarant’anni. Gli antibiotici, invece, possono essere somministrati solo a scopo curativo, sotto stretta supervisione veterinaria e nel rispetto di tempi di sospensione che impediscono la presenza di residui nella carne.

A ulteriore garanzia, la normativa comunitaria e nazionale stabilisce azioni di controllo per verificare la presenza di sostanze indesiderate negli alimenti: ogni anno, ogni Stato membro deve eseguire il Piano nazionale per la ricerca dei residui (PNR), un programma articolato che monitora la presenza di residui di sostanze indesiderate negli alimenti di origine animale.

RESTITUIRE LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE

Il vero diritto del consumatore è poter scegliere liberamente e consapevolmente cosa mangiare, avendo accesso a informazioni corrette. La carne, come molti altri nutrienti demonizzati singolarmente, è un alimento sicuro e prezioso. Boicottarlo e quindi eliminarlo dalla dieta significa togliere al consumatore un’opzione nutrizionale fondamentale senza un valido motivo. Serve educazione, informazione e libertà di scegliere con consapevolezza. Solo così il consumatore sarà davvero protagonista della propria alimentazione e della propria salute.

Leggi Perchè La Carne É Fondamentale Nella Nostra Dieta>>>

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