Digitalizzare le PA Locali con il Modello Best PracticeUn estratto dell'articolo di Giacomo Bandini per Agendadigitale.eu, 15 Febbraio 2017
- 6 February 2017
- Posted by: Competere
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Un estratto dell’articolo di Giacomo Bandini per Agendadigitale.eu, 6 febbraio 2017
La razionalizzazione della data governance, ossia quell’insieme di strategie e processi che indirizzano e regolano l’utilizzo dei dati pubblici e privati, è vitale per il progresso digitale della pubblica amministrazione ed è uno dei nodi centrali della Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020. L’Italia in questo settore sconta gravi ritardi rispetto alle amministrazioni di altri paesi competitor a livello globale ed europeo, pagando lo scotto dell’estrema frammentazione delle migliaia di micro-PA in fatto di gestione e conservazione dei dati.
È innegabile che le linee guida lanciate da Agid, per lo meno nelle intenzioni, possano rappresentare una svolta cruciale. Ciò che ancora pare oscuro è come si intende procedere concretamente verso l’attuazione del piano e, soprattutto, quale sia il piano in concreto. Consci che la sfida è digitalizzare amministrazioni poco propense ad innovarsi e poco efficienti per natura, occorre passare dalle buone intenzioni ai fatti.
Innanzitutto, nel caso si propenda per una estrema centralizzazione e concentrazione della gestione digitale della PA, risulta ancora poco chiaro quali siano le scelte tecnologiche che permettano un accesso unico all’utilizzo di tutti i micro-servizi come, ad esempio, Spid. Per poter rendere fruibile qualsiasi prestazione al cittadino sembrerebbe opportuno, in armonia con il progetto di accorpamento e semplificazione, ragionare su una piattaforma unica a livello macro (centrale-nazionale) inclusiva di tutti i processi e le applicazioni che utilizzano i dati degli utenti.
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