OMS: Non Disturbare la Burocrazia Mondiale

L’idea di Competere

L’Organizzazione mondiale della sanità dovrebbe essere tra le organizzazioni multilaterali la più trasparente e partecipata al mondo. Invece non lo è. In questi giorni ha dimostrato il suo lato peggiore, ideologico e totalitario, escludendo dai lavori della Settima Conferenza delle Parti (COP7) i portatori degli interessi legittimi e anche giornalisti. Non sono stati semplicemente esclusi, ma sono stati trascinati via di peso e privati dei badge di riconoscimento. Di fatto è stata esercitata un’azione fascista in seno ad un’organizzazione internazionale che fa capo all’ONU, che è sostenuta con le risorse dei paesi aderenti e quindi dei contribuenti.

La decisione di escludere dai lavori il pubblico e la stampa, è stata presa dai delegati con scelta unanime durante il primo giorno dei lavori. La giustificazione, alquanto risibile, era di impedire ai lobbisti del tabacco o a chiunque avesse degli interessi da difendere, di influenzare le scelte dei delegati. E’ noto che il confronto fa più paura proprio lì dove c’è scarsità di partecipazione. La sensazione evidente è che l’OMS preferisca svolgere i suoi lavori nell’ombra, senza dover rendere conto del come e del perché giunga a determinate decisioni. Si tratta di un processo intollerabile, dal momento che l’Organizzazione è finanziata dai soldi di coloro i quali ne rimangono esclusi e su cui graveranno le linee guida adottate. Oltre al coinvolgimento delle parti all’interno della Conferenza delle Parti, ci si aspetterebbe la trasparenza dei processi decisionali e l’opportunità di documentare serenamente i fatti.

L’inaccettabile messaggio veicolato da queste scelte è chiaro: la burocrazia mondiale non va disturbata. Ed è dietro queste porte invalicabili che viene deciso il destino della sigaretta elettronica e quello di centinaia di migliaia di lavoratori che rischiano il posto di lavoro se le decisioni discriminatorie contro il settore del tabacco dovessero essere accolte dai paesi aderenti all’OMS. Decisioni che avranno un terribile impatto a livello globale.

Resta un fatto inappellabile, la COP7 si è conclusa sabato 12 novembre non solo tra le polemiche degli esclusi ma soprattutto nel silenzio assordante della stampa italiana ed internazionale.

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