Fundrasing e Politica. I Partiti Sono Pronti al 2017?Competere ha presentato la ricerca "Fundraising per la politica in Italia, Regno Unito e Stati Uniti d'America"
- 11 October 2016
- Posted by: Competere
- Category: News
L’idea di Raffaele Picili e Marina Ripoli*
Sono trascorsi due anni dal varo della Legge 13/2014 e manca poco allo scoccare del taglio definitivo del finanziamento pubblico diretto. In parole povere il 2017 è dietro l’angolo e i partiti e movimenti italiani non sono ancora pronti per affrontare la sfida di un sistema di autofinanziamento virtuoso e diffuso. Lo evidenziano i risultati della nostra quinta indagine comparativa su “Fundraising per la politica in Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America” – a cura del Centro Studi sul Nonprofit, Raise the Wind, Costruiamo Consenso e in collaborazione con Competere.
I numeri emersi dall’indagine registrano una maggiore adozione delle tecniche di fundraising, ma si è trattato principalmente di semplici raccolte fondi che non mirano alla periodicità delle donazioni né a creare un rapporto duraturo con il donatore.
Il fundrasing non può essere definito come una serie di tecniche da utilizzare occasionalmente per necessità finanziarie, si tratta al contrario di una vera e propria strategia comunicativa per la partecipazione politica. In questo senso, trasparenza, coerenza, accountability rappresentano i pilastri necessari di una comunicazione politica orientata al fundraising, intesa come formula di mobilitazione ri‐costruttrice di fiducia. Non esiste quindi fundraising senza fiducia e non esiste fiducia senza trasparenza.
Solo un quadro normativo completo, che includa una regolamentazione sulle fondazioni e sulla rappresentanza di interessi, permetterebbe una migliore e più efficace adozione delle tecniche di fundraising ma soprattutto riavvicinerebbe i cittadini alla politica e aiuterebbe un sistema come quello italiano povero di fiducia.
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*Senior Fellows di Competere