Il PIL non Misura la Prosperità

Secondo il Prosperity Index del 2018, l’Italia occupa la 34esima posizione su 149. Nonostante i livelli di prosperità globale siano ai massimi storici, il nostro paese è in una posizione peggiore rispetto a 10 anni fa. Come mai? E come ripartire?

Mentre gran parte del parte del mondo – più del 75% – ha raggiunto livelli di prosperità migliori rispetto a 5 anni fa, noi, e pochi altri, siamo entrati in una spirale negativa. Su quasi tutti e 9 i campi presi in considerazione dall’Istituto Legatum, l’Italia è un paese peggiore rispetto a 5 o 10 anni fa. Ecco le 9 macro aree prese in considerazione per l’Indice:

  • Qualità Economica
  • Business Environment
  • Governance
  • Libertà individuali
  • Capitale Sociale
  • Sicurezza
  • Educazione
  • Salute
  • Ambiente

PERCHÉ È IMPORTANTE   Con il termine prosperità si indica molto di più di un semplice dato economico come quello espresso dal prodotto interno lordo (in particolare pro capite), andando oltre l’aspetto finanziario, politico, giudiziario di una nazione. Il concetto di prosperità è fortemente legato alla creazione di un ambiente nel quale una persona è in grado di raggiungere a pieno la propria realizzazione individuale.

Secondo i dati dell’Indice 2018, l’Italia occupa la penultima posizione dell’Europa occidentale, davanti alla Grecia. La categoria con il risultato migliore conseguito dall’Italia è quella della sicurezza. I risultati peggiori vengono registrati circa le aree inerenti all’ambiente (64esimi a livello globale) e al business environment (68esimi). La crisi finanziaria ed economica degli ultimi dieci anni, anche se non è la sola causa, ha contribuito fortemente all’ingresso nella spirale economica e sociale negativa – arginata solo grazie alla resilienza culturale ed istituzionale del nostro paese.

INVERTIRE IL TREND   L’Italia ha perso 2 posizioni negli ultimi cinque anni e 9 negli ultimi dieci, aumentando il proprio gap con i paesi OCSE soprattutto nelle categorie inerenti alla salute e al capitale sociale. Come invertire questo trend e tornare a creare prosperità?

Spostando maggiori investimenti nei settori cruciali: educazione e istruzione, ricerca e sviluppo, sanità innovativa ed energie rinnovabili. È necessario accelerare i processi di digitalizzazione nel sistema educativo, rafforzare un piano Industria 4.0, ponendo maggiore enfasi sulle competenze e sul know-how, elaborare una Strategia Nazionale Energetica efficace che tenga conto delle attuali sfide climatiche ed ambientali e potenziare la ricerca nelle biotecnologie e nel settore farmacologico.

Questa è solo una parte della ricetta, ma quanto mai fondamentale per poter invertire il trend e, soprattutto, diminuire le disuguaglianze generazionali con investimenti più favorevoli alle fasce veramente deboli: i giovani. Anche questo fattore ha contribuito a diminuire il nostro stato di benessere e prosperità.

L’Italia è un paese prosperato sulla base di alcuni principi come ingegno, intraprendenza, investimenti e lavoro. Gli Italiani sono la principale risorsa del paese. Le nostre abilità, i nostri talenti, la nostra curiosità ed intelligenza, la nostra voglia di sapere ed imparare sono la resilienza da cui tornare a scalare la classifica della Prosperità.

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