Anche Danone fa marcia indietro sul NutriscoreL'IDEA DI PIETRO PAGANINI

Read the article in English

  • Anche il colosso francese dell’alimentazione Danone ha deciso di rimuovere gradualmente il Nutriscore, l’etichetta nutrizionale fronte pacco, da alcuni dei suoi prodotti. 
  • Una mossa che dimostra come il Nutriscore sia uno strumento politico e commerciale, scientificamente debole. Si conferma, infatti, la minaccia per i consumatori, la libertà di scelta e l’educazione alimentare. 
  • Non si batte l’obesità con questi strumenti che si rivelano pericolosi. Servono soluzioni alternative, che si basino su un approccio olistico e personalizzato.

 

IL PERCHÈ DELLA SCELTA

Danone ha deciso: a partire da settembre toglierà il Nutriscore dai suoi prodotti lattiero-caseari liquidi e dalle alternative vegetali. La ragione principale dietro questa scelta è legata alla recente modifica dell’algoritmo del Nutriscore, che ha portato alla classificazione delle bevande lattiere e vegetali nella stessa categoria delle bevande analcoliche, provocando distorsioni nella valutazione del loro valore nutrizionale. Ad esempio, la variante bevibile di Hi-Pro è passata da una valutazione A (verde) a C (giallo), mentre la forma spoonable ha mantenuto la A. Analogamente, il Danonino bevibile è stato declassato a D (arancione), pur avendo una composizione nutrizionale simile alla variante spoonable, che ha mantenuto B. Anche il punteggio di Actimel è stato rivisto al ribasso. 

POLITICA E PRESSIONI: CHI DECIDE COSA È SANO? 

L’algoritmo è stato modificato per ragioni politiche, in quanto prodotti come l’olio d’oliva risultavano “malsani”, mentre alcune bevande energetiche venivano classificate come “salutari”. La pressione è arrivata da alcuni Paesi invitati a entrare nel consorzio Nutriscore, insieme a grandi produttori di olio EVO (non l’Italia).

Secondo Danone, queste incongruenze tra prodotti mostrano come il Nutriscore non sia un metodo scientificamente valido e coerente per confrontare i valori nutrizionali di prodotti diversi. Sebbene l’azienda abbia compreso la debolezza e la pericolosità di questo sistema, continua purtroppo a perseverare nell’errore di supportare l’introduzione di un’etichettatura nutrizionale a livello europeo, purché basata su fondamenti scientifici, facilmente comprensibile per i consumatori e capace di fornire un confronto alimentare efficace. Tuttavia, non esiste un’etichetta perfetta per combattere da sola il problema dell’obesità. Le soluzioni devono essere altre e le abbiamo presentate con Competere con cui lavoriamo, insieme a professori e scienziati, a un progetto di politiche contro le malattie non trasmissibili e l’obesità.

UN NUOVO APPROCCIO PER COMBATTERE L’OBESITÀ 

La scelta di Danone di fare marcia indietro sul Nutriscore non è la prima, e speriamo neanche l’ultima. Bjorg (francese) e Krisprolls (svedese) sono state le prime a prendere la stessa decisione, non appena presa coscienza dell’aggiornamento dell’algoritmo e del suo impatto suoi prodotti. E ancora, la scelta di Tigros, i dubbi del governo svizzero, e la scelta del governo portoghese. Impossibile non sollevare interrogativi sull’efficacia e sulla scientificità del Nutriscore come strumento di lotta contro l’obesità. Dobbiamo dotarci di un approccio olistico e personalizzato nella valutazione del valore nutrizionale degli alimenti. 

Join Our Community and Stay Up to DateSign up to receive weekly updates, thoughtful ideas, and exclusive invitations

SEARCH IN OUR NEWS

LATEST NEWS