Calore estremo e crisi ambientale: la lezione del caso OrbetelloL'IDEA DI PIETRO PAGANINI

Le ondate di calore non sono più eccezioni climatiche, ma la nuova norma, segnalando un cambiamento inevitabile nel nostro ambiente. Affrontare questa sfida richiede non solo accettazione, ma azione proattiva, specialmente per proteggere la nostra produttività agricola e preservare la biodiversità vitale.

Le politiche per moderare le emissioni di gas serra e limitare l’aumento della temperatura sono indispensabili ma complesse e lente nell’attuazione. È qui che emerge l’urgenza di strategie ambientali e industriali immediate che incentivino l’innovazione tecnologica e promuovano pratiche gestionali avanzate. Queste pratiche sono essenziali per un equilibrio sostenibile tra progresso economico, valori sociali e tutela ambientale. 

ORBETELLO: SERVONO MISURE URGENTI

Un esempio allarmante di ciò che rischiamo si è verificato nella splendida oasi naturale di Orbetello, dove migliaia di pesci sono morti a causa dell’eccessivo riscaldamento delle acque. Analogamente, il vicino Lago di Burano, oasi del WWF (non proprietà di una multinazionale del petrolio) nel comune caro ai democratici con DNA ambientalista, almeno nella retorica, ha subito sorti simili. Questi eventi evidenziano la necessità di interventi mirati come la pulizia dei fondali e l’ossigenazione delle acque per prevenire ulteriori catastrofi.

Tuttavia, tali interventi sono spesso visti con sospetto dagli ambientalisti, che li ritengono nocivi. Le preoccupazioni includono la contaminazione del materiale dei fondali, derivante dai fertilizzanti agricoli, che richiederebbe smaltimenti costosi. L’ossigenazione artificiale dell’acqua, pur essenziale, è vista anch’essa con scetticismo.

La triste realtà è che l’inerzia prevale sia tra gli ambientalisti, che si affidano a metodi tradizionali, sia tra le amministrazioni, che spesso si limitano a gestire la situazione senza intraprendere azioni concrete. Questa mancanza di intervento ha portato alla “morte” dell’Oasi di Orbetello.

MA C’É SPERANZA DI RIVITALIZZAZIONE?  

Assolutamente , se abbandoniamo le politiche ideologiche in favore di soluzioni pragmatiche e concrete, bilanciando saggiamente i bisogni economici, sociali e ambientali.

La nostra risposta alle sfide poste dal cambiamento climatico non può essere statica o unilaterale. Solo attraverso un impegno bilanciato e innovativo possiamo sperare di ripristinare e salvaguardare le preziose risorse naturali come quelle di Orbetello.

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