Coca-Cola 1 Report 0, il Format della TV Giustizialista Perde ColpiL'articolo di Stefano Cianciotta per Il Foglio, 5 Aprile 2017

Due indizi non faranno una prova, ma di certo costituiscono il segnale evidente che un certo tipo di format televisivo è logoro e stanco. Se un anno fa era stata Eni a incrinare la fiducia in “Report”, utilizzando Twitter per produrre informazioni che contrastavano con le affermazioni della trasmissione sulle presunte tangenti pagate in Nigeria (il suo #enivsreport è entrato nei libri di studio delle strategie di comunicazione), lunedì sera ci ha pensato Coca-Cola a ribadire che la tv giustizialista anche in Italia ha le ore contate. Il suo #NienteDaNascondere, con il quale venivano prodotti in diretta i dati che confutavano l’ inchiesta di “Report”, segna un altro punto a favore della organizzazione aziendale sui programmi che intendono fare tendenza esclusiva mente mescolando giudizi di valore, opinioni, dati rabberciati e approssimativi con un unico obiettivo: screditare il “cattivo” di turno. Per venti anni nessuno ha osato mettere in dubbio la veridicità delle fonti e il valore delle informazioni (Moncler, che non aveva ideato alcuna strategia di contrasto a Report, perse il 4,9 per cento in Borsa dopo la puntata sulle oche spennate e i falsi piumini prodotti in Transnistria).
Eni, attraverso una strategia aziendale, ha rotto un muro di silenzio. Ora CocaCola interviene per alimentare ulteriori crepe in quel muro. Il format di “Re port”, dopo vent’ anni e privo di Milena Gabanelli (la giornalista annunciò che avrebbe lasciato la conduzione del programma dopo la débâcle ad opera di Eni), sembra essersi sbiadito.

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