Cosa Offre la Scuola e Cosa Cercano le Imprese – Il Sole 24 OreFOCUS DI GIACOMO BANDINI
Il Commento editoriale del nostro Presidente, Pietro Paganini, per Il Sole 24 Ore del 1 Febbraio 2019 riguardante la scuola ed il mercato del lavoro. Ecco un estratto dell’articolo:
La scuola prepara per il mercato del lavoro? La domanda che ci siamo posti per anni è forse sbagliata. Dovremmo piuttosto, chiederci cosa va cercando il mercato del lavoro dalla scuola. La risposta al primo quesito, quello tradizionale, è sempre stata – forse ingenerosamente – negativa.
1. Abbiamo infatti, sempre riscontrato l’incompatibilità tra due realtà sociali che non sono solo consequenziali temporalmente ma che dovrebbero essere anche intellettualmente interconnesse.
2. Abbiamo denunciato l’immobilità del sistema scolastico rispetto alle profonde trasformazioni sperimentate ogni giorno dal mercato del lavoro.
3. Abbiamo accusato il sistema scolastico di corporativismo perché preferisce le questioni relative alle strutture burocratiche rispetto all’oggetto stesso della scuola, cioè gli studenti.
4. Più recentemente abbiamo accusato questa stessa struttura di conservatorismo perché ignora le naturali esigenze pedagogiche di ciascun individuo rinunciando così a elaborare una didattica che ne possa stimolare il potenziale restituendogli dignità.
Le macchine attraverso l’automazione e l’intelligenza artificiale sono molto meglio di noi per riempire quel sistema meccanicistico che insegue la massimizzazione della produttività del momento. La scuola si è intestardita su questo modello fisso e fatica a comprendere che fisiologicamente a noi umani resta lo spazio dell’ignoto e dell’imprevisto che ai robot privi di immaginazione sono – di certo per ora – sconosciuti: scovare problemi nascosti e risolverli facendo uso dello spirito critico individuale e della correlata creatività (il lato destro del cervello). Tale attitudine a cogliere problematiche e nel risolverle resta una prerogativa solo nostra.
Saprà la scuola adeguarsi rinunciando al sistema militare messo in piedi? Sì, se avrà il coraggio e la capacità di innovare la didattica per stimolare caratteri unici quali il pensiero critico, la creatività, l’immaginazione. Per questo i problemi grandi o piccoli che il mercato – e la società che lo esprime – stanno affrontando devono essere riportati all’interno dell’ambiente scolastico spingendo lo studente ad apprendere come affrontare questioni complesse da risolvere senza ricevere passivamente le risposte direttamente dagli insegnanti, come accade oggi. Non conta più l’abilità di accumulare conoscenze per eseguire procedure valutate con il voto; importa la capacità di adattarsi alle trasformazioni del tempo, anticipare e risolvere problemi in modi sempre nuovi.