Del Metodo di Giovanni Sartoridi Raffaello Morelli

Di Giovanni Sartori, scomparso a quasi 93 anni, resta viva la lezione liberale di metodo nel ragionare parlato e scritto. Sartori ha spiegato a livello internazionale per oltre un cinquantennio il perché la democrazia è inseparabile dal definirne in dettaglio il funzionamento.

La condizione del convivere non si migliora evocando le utopie, si migliora costruendo meccanismi istituzionali di libera interazione tra i cittadini. Il che significa esercitare di continuo lo spirito critico sulla realtà dei fatti, per sciogliere i lacci conformistici delle mode e dei potenti. In particolare Sartori ha studiato i sistemi elettorali, coniandone definizioni divenute famose e motivando la superiorità del doppio turno di collegio, nei sistemi centrati sul parlamento, per unire rappresentanza e governabilità.

Liberale sempre coerente, è restato estraneo alla politica di partito appunto per preservare la funzione critica. Un atteggiamento tradizionalista eppure da ritenere naturale, in un’Italia immersa nella propaganda nutrita di speranze e di promesse, che rifugge la funzione critica quale caratteristica distintiva nella politica quotidiana.

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