Economia dell’idrogeno: sicurezza energetica, certezza degli investimenti e innovazioneL'IDEA DI FREDERICK DOOLEY

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L’idrogeno è un vettore di energia pulita e versatile, che sta diventando sempre più importante globalmente anche grazie ai rapidi progressi nella produzione di idrogeno verde, cioè derivante da rinnovabili. Tuttavia, rimangono sfide da affrontare e sono necessari ulteriori investimenti e ricerca per rendere questa tecnologia sicura e ampiamente utilizzabile. 

PRO E CONTRO        

Come vettore di energia l’idrogeno presenta molti vantaggi tecnologici, come la combustione senza emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici, e la sua flessibilità nella produzione da fonti rinnovabili o fossili che lo rendono una risorsa energetica promettente per il futuro con potenziali miglioramenti in molti settori industriali.

Nonostante i suoi vantaggi, l’utilizzo dell’idrogeno verde come vettore di energia è limitato sia da ostacoli tecnologici, come la bassa densità energetica, sia da un‘infrastruttura ancora limitata. Attualmente la maggior parte dell’idrogeno prodotto proviene da fonti fossili, ma l’idrogeno può essere adottato in specifici settori industriali come quelli dell’industria pesante.

ALCUNE DIVERGENZE…     

Il recente scontro tra Spagna, Germania e Francia sulla definizione di energia rinnovabile in sede di regolamentazione europea evidenzia le differenze tra i Paesi su come affrontare l’introduzione dell’idrogeno. La costruzione di gasdotti tra Spagna e Germania rappresenta un’opportunità per entrambi i Paesi di collaborare in questo settore, ma è stata vista dal governo francese come una minaccia alla propria industria energetica nucleare.

Considerando la situazione internazionale post-pandemia, la guerra in Ucraina e l’indipendenza dall’approvvigionamento di gas naturale russo, la ricerca di fonti energetiche alternative è diventata strategicamente critica; l’economia dell’idrogeno potrebbe rappresentare, per molti aspetti, una soluzione sicura e affidabile

COSA SERVE?      

Lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno richiede ancora molti sviluppi tecnologici, infrastrutture diffuse con maggiore capillarità, incentivi e regolamentazioni governative che incoraggino le imprese a investire, in modo da stimolare la crescita economica e industriale in modo sostenibile in un ecosistema imprenditoriale volto all’innovazione.

Soprattutto, per sfruttare l’economia dell’idrogeno, è necessario fare scelte sagge sia a breve che a lungo termine e coordinare gli sforzi politici ed economici a livello europeo ed euro-atlantico per affrontare le sfide di sicurezza energetica, innovazione e competizione.

CRUCIALE COLLABORARE 

La legge “Inflation Reduction Act (IRA)” di recente introduzione negli Stati Uniti, che prevede quasi 400 miliardi di dollari per ridurre le emissioni di carbonio e accelerare la diffusione delle tecnologie energetiche alternative, potrebbe, tuttavia, generare conflitti commerciali a livello nazionale e internazionale a causa dei sussidi e dei requisiti di produzione nazionale previsti dalla legge, aumentando gli impulsi protezionistici già in crescita attorno al globo.

È cruciale, perciò, che i Paesi europei e di area atlantica collaborino per creare una strategia congiunta per l’economia dell’idrogeno, comprensiva di investimenti nella ricerca, nella costruzione di infrastrutture e nella creazione di un mercato interno per l’energia pulita. Questo è essenziale per garantire una crescita sostenibile e la sicurezza energetica a lungo termine.

L’economia dell’idrogeno rappresenta un’opportunità per la transizione verso un sistema energetico sostenibile e sicuro, ma richiede un impegno politico e un coordinamento europeo ed euro-atlantico per massimizzarne il potenziale. Solo attraverso un’azione comune si potrà realizzare un futuro energetico verde, sostenibile e sicuro per tutti.

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