Il semaforo socialistaDI PIETRO PAGANINI

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Pietro Paganini ha espresso le sue opinioni sull’implementazione del Nutriscore in Portogallo sul giornale portoghese Diário de Notícias, uno dei più importanti della nazione. Si tratta di una mossa che non favorisce la riduzione dell’obesità e che fa soltanto il gioco delle multinazionali, a discapito dei cibi tradizionali portoghesi.

Puoi leggere la traduzione dell’articolo in italiano qui sotto o l’articolo completo in portoghese qui >>>


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Il precedente governo ha tentato di implementare il sistema Nutriscore, in una sorta di blitz nascosto sapendo di non avere consensi. Spero, insieme a molti cittadini portoghesi ed europei, che il nuovo governo disconosca tale provvedimento e si opponga fermamente a un sistema che mette a rischio il settore agroalimentare portoghese e limita la libertà di scelta dei consumatori.
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Il Nutriscore classifica gli alimenti confezionati come “salutari” (semaforo verde), “nocivi” (semaforo rosso) o intermedi (semaforo arancione), al fine di orientare i consumatori verso scelte più sane per combattere l’obesità e il sovrappeso, che sono legati a gravi patologie. L’obesità, considerata un’epidemia invisibile, riguarda oltre un miliardo di persone (saranno 4 nel 2035) e potrebbe portare a una riduzione delle aspettative di vita entro il 2030, sarebbe la prima volta nella storia dell’umanità.

Tuttavia, il Nutriscore non sembra contribuire efficacemente alla riduzione dell’obesità e potrebbe non riuscirci mai, anche se fosse adottato universalmente, per buona pace dei suoi promotori. Il sistema, inoltre, rischia di avere effetti collaterali non intenzionati molto pericolosi, oltre a non ridurre l’incidenza dell’obesità. La sua semplicità può ingannare sia i consumatori che le aziende, specialmente in Portogallo. Le aziende portoghesi, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni saranno spinte a modificare ricette tradizionali secolari per produrre alimenti “salutari”. Ne beneficerebbero le multinazionali non portoghesi che possono contare su linee di prodotto molto lunghe e quindi possono permettersi di vendere alimenti “salutari” e “nocivi”. 

Il governo attuale dovrebbe garantire che le aziende portoghesi possano continuare a vendere prodotti tradizionali che nel corso dei secoli hanno dimostrato di essere salutari. I cittadini non diventano obesi per via dei prodotti della tradizione culinaria portoghese. Sono i principi su cui poggia il Nutriscore che sono errati. L’algoritmo del Nutriscore, che penalizza zucchero, grassi saturi e sale, è scientificamente debole e ignora la necessità di equilibrio nutrizionale, che è un aspetto strettamente individuale. L’obesità è una condizione complessa con cause molteplici che vanno oltre la dieta, includendo genetica, stile di vita, attività fisica, psicologia e fattori socioeconomici.

La lotta all’obesità dovrebbe includere un approccio olistico e personalizzato, incentrato sull’educazione del consumatore e sul fornire gli strumenti per fare scelte informate. Il sistema semaforico limita la conoscenza e non stimola il pensiero critico, presentando una “verità” fuorviante, stabilita tramite un algoritmo che finisce per “tradire” la tradizione portoghese.

L’attuale governo dovrebbe evitare la trappola di una soluzione semplicistica che privilegia certi interessi commerciali a scapito di altri, e difendere il diritto dei consumatori a scegliere, anche sbagliando, per imparare e migliorare autonomamente.

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