La salute inizia dallo stile di vitaDI ERIKA LOH & CAROLA MACAGNO
- 8 April 2025
- Posted by: Competere
- Category: Lidea

Ogni anno, il 7 aprile, si celebra la Giornata Mondiale della Salute, un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide sanitarie globali. Tra queste, l’obesità si conferma una delle emergenze più urgenti, soprattutto per il suo legame con le malattie cardiovascolari, rendendo essenziale un impegno costante nella prevenzione e nella promozione di stili di vita sani.
LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI: LA PRIMA CAUSA DI MORTE NEL MONDO
Le malattie cardiovascolari (CVD) sono la principale causa di morte a livello globale, con circa 17,9 milioni di decessi all’anno, pari a oltre il 30% delle morti totali. E in Italia? Anche nel nostro Paese i dati sono allarmanti: le CVD causano il 30,8% di decessi totali, con oltre 217.000 vittime nel solo 2021 (Istituto Superiore di Sanità).
Infarti, ictus e malattie ischemiche non solo compromettono la salute delle persone, ma esercitano anche una notevole pressione sui sistemi sanitari, generando costi elevati per cure e trattamenti a lungo termine. L’impatto delle CVD, infatti, va ben oltre la salute individuale, coinvolgendo l’intero tessuto sociale ed economico, con effetti che si riflettono su ogni aspetto della vita quotidiana.
L’OBESITÀ: UN NEMICO SILENZIOSO
Le CVD sono strettamente legate a fattori di rischio modificabili, come una dieta poco equilibrata, la sedentarietà e il consumo di tabacco.
L’obesità, una delle principali condizioni predisponenti alle CVD, è una vera emergenza sanitaria globale. Con oltre 1 miliardo di persone obese nel mondo, oggi si muore più frequentemente per le sue complicanze che per la malnutrizione. Un fenomeno in costante crescita, soprattutto nei Paesi a medio-alto reddito, con previsioni che parlano di una popolazione mondiale obesa nel 50% entro il 2035.
In Italia, oltre 6 milioni di persone soffrono di obesità, mentre il 33% della popolazione è in sovrappeso. E non si tratta solo di un problema estetico: l’obesità è un vero nemico della salute, aumentando in modo significativo il rischio di infarti, ictus, diabete e ipertensione. E se non bastasse, il costo sociale ed economico dell’obesità è enorme, con una spesa sanitaria diretta che nel 2020 ha raggiunto i 13,34 miliardi di euro, pari allo 0,8% del PIL italiano. Un dato che ci invita a riflettere sull’importanza di prevenire e affrontare questa pandemia in modo urgente e consapevole.
POLITICHE PUBBLICHE NUOVE ED EFFICACI
Le politiche per ridurre l’obesità sono fallimentari. Tasse, bollini fronte pacco e riformulazioni si stanno rivelando deludenti e portano con loro conseguenze non intenzionali pericolose: per l’economia e per le libertà individuali.
L’obesità è un fenomeno complesso e multidisciplinare, che richiede un approccio multifattoriale nella prevenzione e nella cura. Alimentazione scorretta, sedentarietà e cattive abitudini sono tra le principali cause, ma affrontarle singolarmente non basta: serve una visione integrata, che coinvolga istituzioni, comunità e cittadini.
POLITICHE PER LA PREVENZIONE
La buona notizia? Obesità e malattie cardiovascolari sono in larga parte prevenibili. Adottare uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, attività fisica regolare e l’eliminazione di abitudini dannose come il fumo, è la chiave per proteggere il cuore e la salute in generale.
In questo contesto, la Dieta Mediterranea gioca un ruolo strategico. Intesa nel suo significato originario e più ampio, non è solo un modello alimentare, ma uno stile di vita fondato sull’equilibrio tra nutrizione, socialità e benessere psico-fisico. Non esclude alcun nutriente, ma promuove varietà, qualità e moderazione.
Tuttavia, per trasformare i buoni propositi in cambiamenti concreti, è indispensabile un impegno più ambizioso e strutturato. Servono politiche pubbliche realmente efficaci, che vadano oltre gli interventi superficiali e affrontino alla radice le cause dell’obesità:
- Investire in educazione alimentare a partire dalle scuole, promuovendo una comprensione consapevole del cibo e del suo valore per la salute.
- Ripensare gli ambienti – urbani, scolastici e lavorativi – che stimolino il movimento quotidiano e rendano l’attività fisica parte integrante della giornata.
- Costruire una cultura diffusa della salute, che accompagni le persone nelle scelte quotidiane e valorizzi il benessere come bene comune.
La prevenzione non può essere solo un’aspirazione individuale: deve diventare una priorità condivisa, sostenuta da azioni coordinate e visione a lungo termine.
UNA SFIDA COLLETTIVA
Affrontare l’obesità è una priorità per la salute pubblica e per il futuro dei nostri sistemi sanitari. Non basta agire solo sul fronte terapeutico: sebbene i farmaci possano essere utili per la gestione della malattia, è nella prevenzione che si gioca la vera partita. La sfida richiede il contributo di tutti – istituzioni, famiglie, educatori, imprese e cittadini – per costruire un futuro più bilanciato, più attivo e più consapevole.
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