L’opportunità dei fondi strutturali europeiUNIVERSITÀ ROMA TRE - PIETRO PAGANINI

L’OPPORTUNITÀ DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI

29 maggio 2023    

 

Pietro Paganini ha partecipato alla presentazione del libro di Mauro Cappello, Fondi Strutturali Europei 2021-2027, organizzata dall’Università Roma Tre nel programma Europa in Libri
Insieme a lui, sono intervenuti Mauro Miccio (Commissario Straordinario ZES Abruzzo), Claudia Salvi(Università di Viterbo), e Raffaele Torino (Roma Tre, Europe Direct).
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Nel suo intervento, Paganini  ha apprezzato il testo di Cappello in quanto spiega in modo semplice cosa sono i fondi strutturali, a cosa servono, e come si possono ottenere attraverso l’acquisizione di competenze di project management. Cappello presenta anche una sintesi delle ragioni delle difficoltà italiane nell’accedere i fondi e come superarle.
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RIVEDI L’INTERA PRESENTAZIONE
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L’OPPORTUNITÀ DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI
I fondi strutturali europei sono stati uno strumento fondamentale per promuovere lo sviluppo economico e sociale in Italia. L’Unione Europea ha stanziato ingenti risorse finanziarie per sostenere progetti e iniziative che mirano a ridurre le disuguaglianze regionali, migliorare l’occupazione, promuovere l’innovazione e proteggere l’ambiente.

Nel corso degli anni, questi hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di progetti di infrastrutture, come la costruzione di strade, ponti e ferrovie. Questi investimenti hanno migliorato la connettività tra le diverse regioni italiane, agevolando gli scambi commerciali e promuovendo lo sviluppo economico.

Ma i fondi strutturali non si limitano solo alle infrastrutture. Hanno anche sostenuto progetti nel settore dell’istruzione e della formazione, promuovendo l’accesso all’istruzione di qualità e fornendo opportunità di apprendimento per i giovani e gli adulti. Inoltre, hanno contribuito alla creazione di posti di lavoro attraverso il sostegno alle imprese e all’imprenditorialità, incoraggiando la crescita economica e la riduzione della disoccupazione.

Le autorità locali, le organizzazioni della società civile e altri attori sono stati coinvolti attivamente nella definizione delle strategie di utilizzo dei fondi e nell’implementazione dei progetti. Questo ha garantito una maggiore trasparenza e una migliore adattabilità alle specificità delle singole regioni italiane.

Il libro di Mauro Cappello si propone di approfondire l’impatto concreto dei fondi strutturali europei sui diversi settori in Italia, offrendo esempi di successo e analizzando anche le sfide e le lezioni apprese lungo il percorso. Attraverso una prospettiva basata sui dati e testimonianze dirette, il libro fornisce una panoramica completa e dettagliata del contributo dei fondi strutturali europei al nostro paese.

Le difficoltà nell’accedere ai fondi strutturali europei in Italia sono dovute a diversi fattori. Di seguito elenco alcune delle principali sfide che il paese ha affrontato:

  • Complessità burocratica: la procedura per accedere ai fondi strutturali europei può essere complessa e richiedere una serie di adempimenti burocratici. La documentazione richiesta, le scadenze e le procedure amministrative possono risultare onerose e ostacolare la partecipazione di molte organizzazioni e imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni che potrebbero non avere risorse dedicate all’elaborazione delle richieste di finanziamento.
  • Ritardi nella pianificazione e nell’attuazione: l’Italia ha spesso affrontato ritardi nella pianificazione e nell’attuazione dei progetti finanziati dai fondi strutturali europei. La mancanza di una pianificazione tempestiva e accurata, nonché la complessità delle procedure interne per l’approvazione e l’attuazione dei progetti, hanno rallentato l’utilizzo dei finanziamenti disponibili.
  • Problemi di monitoraggio e controllo: un altro ostacolo è stato rappresentato dai problemi di monitoraggio e controllo nell’utilizzo dei fondi. È necessario garantire la corretta e trasparente gestione dei finanziamenti per evitare frodi e abusi. Tuttavia, in passato, sono stati riscontrati casi di cattiva gestione e irregolarità, che hanno portato a un’attenzione più rigorosa da parte delle autorità europee e nazionali.
  • Capacità amministrativa e competenze: la gestione efficace dei fondi strutturali richiede un’adeguata capacità amministrativa e competenze specifiche. In alcuni casi, la mancanza di personale qualificato e di strutture adeguate all’interno delle amministrazioni locali e regionali ha rappresentato un ostacolo per l’accesso e l’utilizzo dei fondi.
  • Disomogeneità territoriale e frammentazione: L’Italia è caratterizzata da una forte disomogeneità territoriale, con differenze socioeconomiche significative tra le diverse regioni. Questa frammentazione può rendere più difficile la pianificazione e l’implementazione di progetti comuni che rispondano alle esigenze di sviluppo di tutto il paese.
L’ITALIA

Per affrontare queste sfide, l’Italia ha adottato diverse misure per semplificare le procedure, migliorare la trasparenza e rafforzare le capacità amministrative. Ad esempio, sono state introdotte riforme per ridurre la burocrazia e accelerare i tempi di attuazione dei progetti. Inoltre, l’Italia ha avviato programmi di formazione e supporto per le amministrazioni locali e regionali al fine di migliorare la gestione e il monitoraggio dei fondi.

Nonostante le difficoltà incontrate, è importante sottolineare che l’Italia ha beneficiato in modo significativo dei fondi strutturali europei, che hanno contribuito a finanziare numerosi progetti e iniziative in tutto il paese.

BUON UTILIZZO vs MAGGIORI SFIDE

È importante notare che l’efficacia nell’utilizzo dei fondi strutturali europei può variare da paese a paese e dipende da diversi fattori, come le politiche e le capacità amministrative. Non esiste una classifica ufficiale dei migliori e dei peggiori paesi nell’utilizzo dei fondi strutturali; tuttavia alcuni paesi hanno dimostrato un buon utilizzo dei finanziamenti europei, mentre altri hanno affrontato sfide maggiori. 

Esempi di paesi che hanno dimostrato un buon utilizzo dei fondi strutturali europei:

  • Polonia: ha beneficiato in modo significativo dei fondi strutturali, utilizzandoli per finanziare progetti di infrastrutture, sviluppo regionale, istruzione e innovazione. Ha dimostrato una buona capacità di assorbimento dei finanziamenti europei.
  • Portogallo: ha utilizzato i fondi strutturali per promuovere la crescita economica, investendo in settori come il turismo, le energie rinnovabili e l’innovazione. Ha ottenuto risultati positivi nel miglioramento delle infrastrutture e nella riduzione delle disuguaglianze regionali.
  • Repubblica Ceca: ha sfruttato i fondi strutturali europei per promuovere lo sviluppo regionale, investendo in progetti di infrastrutture, istruzione e ricerca. Ha dimostrato una buona capacità di gestione dei finanziamenti e ha ottenuto risultati apprezzabili nello sviluppo delle regioni meno sviluppate.

Esempi di paesi che hanno affrontato sfide maggiori nell’utilizzo dei fondi strutturali europei:

  • Italia: ha affrontato diverse difficoltà nell’accesso e nell’utilizzo dei fondi strutturali europei, come menzionato in precedenza. Tuttavia, il paese ha compiuto sforzi per migliorare la gestione dei finanziamenti e ha ottenuto risultati positivi in molti settori, nonostante le sfide incontrate.
  • Romania: ha avuto difficoltà nel pieno utilizzo dei fondi strutturali europei a causa di problemi di capacità amministrativa e di governance. Tuttavia, sono stati fatti progressi negli ultimi anni per migliorare l’efficienza e l’efficacia nell’implementazione dei progetti finanziati dai fondi strutturali.
  • Grecia: ha affrontato notevoli difficoltà nell’utilizzo dei fondi strutturali europei, in parte a causa della crisi economica e delle sfide strutturali interne. Tuttavia, La gestione dei finanziamenti e la promozione dello sviluppo economico e sociale del paese sono migliorate moltissimo.

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