DL Rilancio: Meno Burocrazia SubitoL'IDEA DI GIUSEPPE ARLEO

Perché aspettare il DL Semplificazioni? Sburocratizzare subito. Le misure per le PMI e le startup sono una novità positiva: aumentate le risorse per Smart&Start e gli incentivi venture capitalism e Resto al Sud. Per renderle efficaci servono rapidità e meno burocrazia.

Rapidità e certezza della erogazione dei contributi a fondo perduto devono essere gli obiettivi del Decreto Rilancio. Pertanto ben vengano esempi di modifiche agli incentivi, come quello di Resto al Sud di Invitalia che premia coloro che sono in regola con le disposizioni previste dal finanziamento ed hanno regolarmente completato l’investimento, erogando, come indicato dal bando, rapidamente il contributo a fondo perduto.

PERCHÉ È IMPORTANTE

È necessaria una rottura rispetto al meccanismo di erogazione avuto finora, un uso maggiore di autocertificazioni sarebbe auspicabile per quella parte di documentazione che rallenta l’iter di lavorazione delle richieste di contributi parimenti risolta con l’uso delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio che da un lato velocizzano l’erogazione dei contributi e dall’altro non sollevano il beneficiario da profili di responsabilità in caso di dichiarazioni mendaci. In poche parole serve meno burocrazia italiana.

Questo tipo di agevolazione, in una fase di drammatica crisi di liquidità del sistema, costituisce un sostegno fondamentale per le imprese, ben più efficace delle operazioni di debito previste dal decreto liquidità, che, al contrario, rischiano di appesantire ancora di più bilancio aziendali già provati in epoca pre-Covid.

LA RAPIDITÀ FA LA DIFFERENZA

Chiaramente non è sufficiente, purtroppo, neppure la reintroduzione su vasta scala del contributo a fondo perduto senza l’aver cambiato e sburocratizzato le procedure. Bisogna guadagnare in speditezza, abbattendo drasticamente i tempi delle procedure e della burocrazia che soffocavano già il mondo delle imprese prima e che ora sono intollerabili. Occorre procedere in maniera decisa e radicale verso quella semplificazione di normative e regolamenti sempre annunciata, e poi nei fatti rinviata sine die dai vari esecutivi che si sono successi alla guida del Paese. Il Decreto Liquidità e le misure a favore della Cassa Integrazione spero abbiano insegnato a tutti che non bastano le buone intenzioni ma il vero problema è che le leggi siano efficacemente applicate.

Ed allora, leggendo attentamente il decreto, e pensando agli emendamenti che potranno arrivare in Parlamento e poi ai decreti attuativi è bene cambiare passo rispetto al passato.

MISURE PER LE IMPRESE

Tra le novità previste dal Decreto Rilancio vi sono alcune modifiche al sistema di incentivi alle Pmi gestite da Invitalia.

L’ampliamento degli incentivi di Resto al Sud con un incremento sostanziale di 15.000 euro a fondo perduto per le attività gestite in forma individuale o di 10.000,00 a socio per quelle in forma societaria premia coloro che hanno ultimato gli investimenti relativi all’incentivo oltre al fatto di essere in regola con la restituzione delle rate del mutuo ed aver ben osservato tutte le regole imposte dall’incentivo. Tuttavia permane una selezione dei soggetti in base al criterio dell’età (<45 anni). In questa situazione emergenziale potrebbe essere sospesa temporaneamente per sostenere una platea più ampia.

L’incremento degli incentivi Smart&Start, destinato alle Pmi innovative e alle startup, ottiene un ulteriore finanziamento di 100 milioni di euro e, seconda novità, viene destinato una percentuale di fondo perduto alle imprese beneficiarie localizzate nei comuni facenti parte del Cratere sismico del Centro Italia oltre a quelle già localizzate nelle Regioni del Sud Italia. In questo caso sarebbe auspicabile, vista l’attenzione avuta al periodo emergenziale, ampliare l’area di fondo perduto all’intero territorio nazionale.

MENO BUROCRAZIA!

Accanto alle novità previste sicuramente, come detto, è parimenti importante una profonda modifica sulle procedure di istruttoria ma soprattutto di rendicontazione dei finanziamenti alle imprese, auspicando un uso sempre più importante di autocertificazioni inerenti la regolarità contributiva oltre quella relativa agli immobili sede operativa, quali la regolarità catastale e urbanistica degli stessi. Serve meno burocrazia subito. 

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