Le sigarette elettroniche possono aiutare 200 milioni di persone a smettere con il fumoAbbracciare la complessità per un domani più sostenibile.
- 1 April 2021
- Posted by: Competere
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I RISULTATI DELLA RICERCA
Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance, spiega perché i risultati della ricerca sono notevoli: “mentre i vantaggi dello svapo come alternativa al fumo sono noti da tempo, il nostro studio mostra quanto possa essere importante il passaggio verso l’elettronica in termini di popolazione: quasi 200 milioni di vite migliorate”.
“Se la Covid ci ha mostrato qualcosa – continua Landl – è senza dubbio l’importanza della nostra salute. Soltanto se le autorità di regolamentazione e gli Stati faranno passare in secondo piano le ideologie e guarderanno alla scienza potranno veramente riuscire a far smettere di fumare le persone“.
L’ESEMPIO DEL REGNO UNITO
La World Vapers’ Alliance e il Consumer Choice Center hanno confrontato l’attuale percentuale di cittadini che sono già passati allo svapo, considerando sia i fumatori di e-cig quotidiani sia quelli occasionali. Su questa base, hanno stimato quanti fumatori attuali potrebbero essere incoraggiati a passare allo svapo se fosse presente una legislazione più aperta al vaping in ogni Paese preso in considerazione.
L’esempio da seguire è quello del Regno Unito dove le istituzioni hanno riconosciuto l’importante ruolo delle sigarette elettroniche come strumento efficace per la cessazione del consumo dei prodotti tradizionali del tabacco. E i numeri sembrano dare ragione al Ministero della Salute inglese. Il Regno Unito ha potuto osservare risultati migliori nella riduzione dei fumatori rispetto ai Paesi in cui vigono leggi e politiche più restrittive.
Nel Regno Unito oggi fumano circa il 25% in meno di persone rispetto al 2013 quando lo svapo ebbe il suo primo boom. In Australia, invece, ad esempio, che è uno dei paesi con le normative più severe riguardo allo svapo, nello stesso periodo, ha avuto un calo solo dell’8%. Francia, Canada e Nuova Zelanda hanno seguito un approccio più simile al Regno Unito e stanno registrando risultati positivi.
CONCLUSIONI
In Italia, come nell’UE, si riscontra ancora una forte ostilità delle istituzioni verso le sigarette elettroniche. Questo ha portato a una regolamentazione frammentata e all’inserimento delle e-cig nella legislazione dedicata al tabacco. Questo conferma che non c’è ancora chiarezza sulle differenze profonde tra i due prodotti. A partire dalla minore esposizione al rischio per la salute. Ma anche per l’impatto sui consumatori e il potenziale aiuto a chi vuole smettere di fumare.
Secondo la mappa interattiva elaborata da World Vapers’ Alliance e Consumer Choice Center, in Italia sono 2 milioni e 750 mila i consumatori che potrebbero passare dalla sigaretta tradizionale al vaping. Traendone un grande beneficio per la salute e la sostenibilità della sanità pubblica. Perché allora non implementare politiche più favorevoli, seguendo quanto sostiene la ricerca scientifica?