Oltre la dieta: ripensare l’alimentazione con un approccio personalizzatoL'IDEA DI PIETRO PAGANINI
- 6 May 2024
- Posted by: Competere
- Categories: Empowering Consumers, highlights, Lidea, Media, News, Sustainable Nutrition
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Ieri abbiamo celebrato la Giornata Mondiale Senza Dieta, un invito alla riflessione piuttosto che una provocazione. Dovremmo interpretarla come uno stimolo per sviluppare un senso critico nei cittadini, nei consumatori, negli scienziati dell’alimentazione, nei nutrizionisti e in tutte le figure coinvolte nel dibattito, compresi politici e istituzioni regolatorie.
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L’ossessione per l’alimentazione è sempre più alimentata dai media e dagli interessi commerciali, spingendoci a cercare di dimagrire o raggiungere una forma fisica ideale per sfuggire allo stigma dell’obesità o del sovrappeso o per omologarsi a modelli e categorie veicolate dai (social) media per interessi prevalentemente commerciali ma anche politici. Questa ricerca compulsiva spesso ci porta ad adottare regimi alimentari che, pur basandosi su fondamenti parzialmente scientifici, possono penalizzare nutrienti essenziali per la nostra salute.
ETICHETTE E BOLLINI: IL PERICOLO DELL’ APPROCCIO “ONE SIZE FITS ALL”
Etichette come “senza grassi”, “senza zucchero”, “senza colesterolo”, “senza olio di palma”, o l’uso di sistemi valutativi per indicare ciò che è buono o nocivo, come i bollini colorati del Nutriscore, rappresentano strumenti politici e commerciali che, se mal interpretati, possono causare conseguenze non intenzionali come danni fisici e psicologici. Questi slogan e strumenti politici che ignorano chi siamo veramente ma seguono un modello economico e politico dell’”one size fits all” possono generare disturbi alimentari e comportamentali, innescando un circolo vizioso difficile da interrompere, con conseguenze anche sociali ed economiche.
OLTRE LA DIETA: UNO STILE DI VITA BILANCIATO
Il concetto di “dieta”, va ben oltre il mero regime alimentare. Dovremmo riscoprire l’antica definizione greca di “dieta” come uno stile di vita bilanciato. Le variabili da considerare, individualmente e dato che siamo tutti diversi, comprendono: l’alimentazione, che non si limita ai nutrienti assunti ma anche a quanto, come e quando mangiamo; lo stile di vita generale, che va oltre l’esercizio fisico e il dispendio calorico e può includere diverse variabili come il sonno, il tempo trascorso davanti agli schermi, la postura e altri fattori; il nostro stato psicosociale. Queste variabili sono interconnesse e si influenzano reciprocamente. Vi è poi una costante che non possiamo ancora modificare, ma che possiamo sicuramente imparare a conoscere.
La nostra genetica infatti, svolge un ruolo importante, ma possiamo influenzare la nostra salute con scelte consapevoli e informate. Dobbiamo affrontare con urgenza l’epidemia di obesità, che minaccia di abbreviare le nostre aspettative di vita per la prima volta nella storia.
RISCOPRIRE LA DIETA MEDITERRANEA PER UN EQUILIBRIO PERSONALE
La Dieta Mediterranea rappresenta un pilastro essenziale che non possiamo trascurare oggi. È più di un semplice insieme di regole alimentari; è piuttosto un metodo da apprendere, tramandato attraverso le tradizioni e in costante evoluzione grazie alle nuove conoscenze.
Questo approccio propone il bilanciamento dello stile di vita, un equilibrio unico che ciascuno costruisce nel tempo, comprendendo se stesso e il proprio modo di vivere. Fino ad ora, questo equilibrio è stato mantenuto in modo quasi istintivo, attraverso le pratiche tradizionali. Tuttavia, in un’epoca caratterizzata da abbondanza calorica e diffusione dell’obesità, dobbiamo consapevolmente adottare il metodo della Dieta Mediterranea e creare un equilibrio personalizzato nel nostro stile di vita. Questa è la vera essenza della dieta personalizzata: superare le mode commerciali e le direttive politiche per sviluppare un approccio individuale che si adatti alle nostre esigenze in continua evoluzione.
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In questa Giornata Mondiale Senza Dieta, è essenziale superare le paure e le ansie indotte da modelli commerciali e politiche restrittive sull’alimentazione. Dobbiamo investire nell’educazione e nell’informazione scientifica per fare scelte consapevoli che ci consentano di vivere meglio e più a lungo.
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Articolo pubblicato su Huffpost Italia