Politiche per l’innovazione, le misure che hanno funzionato finoraAlcuni estratti dall'articolo di Giacomo Bandini per agendadigitale.eu
- 20 June 2018
- Posted by: Competere
- Categories: highlights, News
Non dobbiamo temere l’innovazione e la trasformazione digitale perché possono portare benefici enormi se il loro potenziale verrà sfruttato pienamente nei processi produttivi e nei settori che verranno coinvolti, in particolare la manifattura e le lifescience technologies. Nonostante, infatti, permangano alcuni nodi problematici, come quelli dell’educazione, dell’occupazione e dell’accesso ai Big Data, le prospettive non sono apocalittiche come alcuni cercano di insinuare.
La politica e le istituzioni possono governare il cambiamento e armonizzarlo con i propri obiettivi di sviluppo e crescita. Idee, visioni e suggestioni non mancano. La voglia di cooperare sul piano internazionale neppure.
Una dimostrazione di ciò è il Summit, tenutosi lo scorso 17 maggio a Milano, presso Palazzo Pirelli, dal titolo “Shaping Policies for Tomorrow’s Innovations”. L’evento è stato organizzato dalla Global Trade and Innovation Alliance (GTIPA), un’organizzazione formata da un gruppo di più di 20 think tank provenienti da tutto il mondo, insieme a Competere e I-com (Istituto per la competitività). L’obiettivo comune: confrontare best practice e proporre alle istituzioni, alcune delle quali presenti, idee, visioni e suggestioni per affrontare le sfide del futuro.
I temi dell’automazione e della digitalizzazione dei processi e dei servizi sono stati centrali nelle riflessioni esposte da parte di tutti i relatori. In particolare, la prima parte dei lavori è stata dedicata all’Idustria 4.0, alle specifiche politiche che sono state portate avanti e alle raccomandazioni per i prossimi passi verso il pieno sviluppo di questo nuovo paradigma industriale che è destinato a cambiare profondamente il modo di fare impresa.
Negli ultimi 25 anni, infatti, il calo drastico della produttività e l’invecchiamento della popolazione globale ha spinto sia il settore pubblico sia quello privato a riportare l’attenzione sugli investimenti in ricerca e sviluppo. Non solo, sono aumentate le problematiche, nonché i timori, legati all’occupazione. Quale sarà l’impatto dell’automatizzazione e della robotizzazione sui posti di lavoro? La risposta non può essere univoca. Ogni paese, a seconda della struttura del proprio mercato del lavoro e delle proprie caratteristiche in termini di sviluppo, educazione, industrializzazione, assorbirà in modo diverso il cambiamento tecnologico e digitale nei prossimi anni.
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