La Professionalità è Indispensabile nei Ruoli PubbliciARTICOLO DI RAFFAELLO MORELLI PUBBLICATO SU IL TIRRENO IN DATA 11.04.2020

Sul crollo del ponte tra Albino Magra e Santo Stefano Magra, al confine provinciale tra Massa Carrara e La Spezia, non sono possibili arzigogoli. Visto che quattro mesi fa l’ANAS aveva certificato la mancanza di pericolo per la tenuta del viadotto, si tratta di professionalità insufficiente. Stavolta non c’è stata una tragedia, date le restrizioni al traffico indotte dal Covid-19.  Però non possiamo ridurre tutto a qualche inchiesta amministrativa (interna dell’ANAS) e penale (delle Procure).

Questo crollo non è un episodio (seppur purtroppo frequente in Italia) di manufatti taroccati all’origine da lavori fatti male con materiale scadente. E’ assai peggio. Costituisce la prova certa che la struttura dell’ANAS comprende professionalità inadeguate.  E siccome l’ANAS rientra nella struttura pubblica, vuol dire che le nostre istituzioni (di sicuro almeno alcune) non sono in grado di svolgere appieno il loro compito di assicurare a noi cittadini la normale fruibilità delle infrastrutture.  A questo, la politica responsabile deve reagire subito, rifiutandosi di scivolare nel gorgo delle dispute giuridiche sulle responsabilità, sulle tempistiche, sui diritti dei funzionari da rispettare.

Una simile mentalità rifiuta la realtà delle cose nascondendosi dietro una sovrastruttura di regole,  che vengono trasformate da cornice per la libertà dei cittadini in scudo per consentire a qualcuno di non adempiere al proprio ruolo. Perché i diritti di chi ricopre un ruolo pubblico, non coincidono con quelli del cittadino in quanto tale. Vengono dopo gli  obblighi imposti dal ruolo, tra i quali in testa c’è la professionalità nello svolgerli. Quando crollano cinque campate di un ponte realizzato da decenni e di cui nell’ultimo anno erano state segnalate crepe ammonitrici, è evidente la forte carenza di professionalità delle squadre tecniche dell’ANAS incaricate di verificare. Oltretutto nella fattispecie, a differenza del crollo del Ponte Morandi nel ‘18, non risultano neppure esserci le cortine fumogene fatte a bella posta dal concessionario e che finora hanno ottenuto di procrastinare la revoca della concessione.

Dunque, nel caso del crollo sul Magra le istituzioni non possono accettare la carenza di professionalità. Dato che aver l’incarico per svolgere certi compiti pubblici  non è un diritto di cittadinanza. Viene dopo le qualifiche professionali (uno dei mille fattori che rendono diverso ciascun cittadino).  Ragion per cui, tutti i tecnici ANAS che nel secondo semestre ‘19 hanno più volte certificato l’assoluta sicurezza del ponte ora crollato, vanno istantaneamente rimossi  (rimossi, non sospesi) dal loro ruolo. Perché il fatto è comprovato. E attiene alla sicurezza pubblica evitare che si continui ad affidare detta sicurezza a persone che hanno dimostrato di non avere la professionalità necessaria.  Dopo il Covid19 è necessario mutare la mentalità corrente del convivere, accrescendo l’attenzione per la dinamica individuale. Ma appunto quella del convivere svolgendo ognuno i propri compiti, non quella dell’egoismo che li sfrutta a danno degli altri.

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