Regolamento sulla deforestazione: l’Italia richiede un rinvio

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“In merito alla proposta di rinvio della legge UE contro la deforestazione, il Governo Meloni, pur sostenendo con forza l’obiettivo di contrastare la deforestazione e di garantire una maggiore sostenibilità nelle catene di approvvigionamento, ritiene che non esistano ancora le condizioni per una piena applicazione della norma entro la fine del 2024.

Le imprese coinvolte non sono attualmente pronte a conformarsi agli obblighi di tracciabilità richiesti, con conseguenze che potrebbero tradursi non solo in gravi difficoltà economiche, ma anche in un incremento significativo del rischio di alimentare mercati illegali. Per questo, chiediamo che la Commissione europea valuti un rinvio di almeno un anno, quindi ben oltre i sei mesi previsti dalla proposta tedesca, per permettere alle imprese di adeguarsi e per garantire che la legge possa essere implementata in modo efficace e senza danni collaterali per i settori economici coinvolti.

Siamo convinti che con il giusto tempo e le adeguate misure di accompagnamento, sarà possibile raggiungere un equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la protezione dei nostri comparti produttivi, anche per la difesa della qualità assoluta delle eccellenze italiane.”


È questa la dichiarazione del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida in merito al Regolamento Ue sui prodotti a deforestazione zero, che entrerà in vigore il 30 dicembre 2024. Sembra che finalmente la politica stia acquisendo una maggiore consapevolezza riguardo al regolamento europeo e alle sue carenze.

La mancanza di linee guida chiare da parte della Commissione europea a meno di quattro mesi dall’effettiva applicazione del regolamento sta generando un clima di confusione e instabilità. Le numerose richieste di chiarimenti e posticipo avanzate non solo dai governi europei ma anche dagli stakeholders delle filiere coinvolte confermano che le imprese non sono pronte a conformarsi agli obblighi previsti dal nuovo regolamento, che risulta eccessivamente vago e generico. Questa situazione potrebbe provocare gravi difficoltà economiche, sia a livello nazionale che europeo.

La dichiarazione del governo italiano si allinea a quella del ministro tedesco dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, Cem Özdemir, il quale, a sua volta, ha richiesto un rinvio di sei mesi per l’entrata in vigore della regolamentazione.

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