Smart Agriculture: Ora Facciamo sul Serio
- 20 September 2016
- Posted by: Competere
- Categories: News, Sustainable Nutrition
L’idea di Competere
Il 5G può cambiare il volto del settore agricolo, raggiungendo nuovi livelli di produttività e uno sviluppo più sostenibile. Ma sul tema, come spesso accade, l’Italia è rimasta indietro: la scadenza fissata dalla Commissione Europea per l’implementazione del 5G è il 30 giugno 2020, ma entro la fine 2018 dovranno essere pubblicati i piani nazionali per adempiere agli obblighi previsti da Bruxelles.
Secondo le previsioni di Competere uno slittamento ingiustificato rispetto ai termini della scadenza arrecherebbe un danno enorme al settore primario del nostro paese. L’applicazione del 5G all’agricoltura di precisione massimizzerebbe la resa del prodotto, diminuendo contemporaneamente sprechi e costi inefficienti, con notevoli incrementi dal punto di vista dei profitti.
Le applicazioni sono molteplici e influenzeranno da vicino diverse attività della smart agriculture:
- Monitoraggio dei parametri ambientali per definire ad esempio il fabbisogno idrico;
- Razionalizzazione della concentrazione dei fertilizzanti;
- Analisi della salute delle piante e della situazione ambientale nelle serre;
- Comunicazione e gestione immediata dei rischi legati ad eventi atmosferici o a situazioni particolari.
Le innumerevoli potenzialità del 5G, come ampiamente descritte nel report della Global Trade and Innovation Policy Alliance di cui Competere è membro fondatore, gioverebbero anche al riequilibrio dell’alimentazione a livello globale. La popolazione continua a crescere in modo esplosivo proprio come aumenta esponenzialmente il consumo del suolo a causa dell’urbanizzazione. In poche parole: molte più persone necessiteranno di molto più cibo, avendo a disposizione molto meno spazio per coltivarlo o allevarlo.
Nel 2015 l’innovazione dell’agroalimentare ha attratto investimenti complessivi pari a 4,6 miliardi di dollari, raddoppiando i valori del 2014. E’ un settore in pieno sviluppo che progredisce con grandi accelerazioni nell’innovazione e nella ricerca scientifica, ma allo stesso tempo subisce il peso di assimilazioni discontinue e a macchia di leopardo.
Restano alcuni snodi funzionali su cui Competere vuole porre l’accento. Le infrastrutture, per esempio: i sensori di raccolta dati rischiano di dover operare in zone scarsamente collegate ed è necessario assicurare sufficiente connettività wireless per permettere ai dispositivi di comunicare col server da remoto. Vi sono anche questioni aperti sui big data. Essi infatti richiedono standard e pianificazione lungimiranti per non rischiare di sprecarne il valore e le opportunità di sistema.
Ciò non toglie che il 5G, se accompagnato da politiche di implementazione adeguate, possa mostrare tutte le sue potenzialità nel settore della smart agriculture ottimizzando in tempo reale i processi produttivi e riducendo in maniera sensibile l’inquinamento e il consumo di risorse.