Smart Building, Smart Energy

Smart Home o Smart Building non rappresentano solamente un mix di design e domotica tecnologica. Entrambe le espressioni indicano un potenziale economico ed ecologico che passa spesso in secondo piano. Per questo motivo, Competere promuove la pdl n. 693 “Disposizioni per promuovere la riqualificazione energetica e il rinnovo edilizio degli edifici” e ha messo a disposizione il suo expertise per supportare il decisore.

PERCHÉ È IMPORTANTE    Il settore edilizio italiano è caratterizzato da una contrazione soprattutto legata ai livelli bassi degli investimenti e, allo stesso tempo, da una pronunciata longevità degli edifici che non favorisce l’installazione di soluzioni tecnologicamente avanzate per l’efficientamento energetico. Il 59% delle costruzioni è antecedente al 1970, anno in cui sono state emanate le prime misure energetiche edilizie.

Per stimolare gli investimenti nel settore delle costruzioni in Italia, non è sufficiente puntare solo sulle Grandi Opere e sulle infrastrutture. È fondamentale agire anche a livello “micro” e locale, in modo da coniugare la crescita economica con il benessere dei cittadini e minore dispersione di energia. Non a caso, le ristrutturazioni da parte dei privati, in particolare nel settore abitativo, sono state una delle componenti più importanti dell’edilizia negli ultimi 10 anni.

Secondo l’Istat nel 2017 dei 64 miliardi di euro investiti nella filiera delle costruzione per uso abitativo, ben 46 sono stati indirizzati verso interventi di manutenzione straordinaria. Allo stesso tempo, il valore degli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica effettuati avvalendosi dei bonus fiscali (rispettivamente 50% e 65%) avviati nei primi undici mesi del 2018 è di 20,1 miliardi e, registra, nel confronto con lo stesso periodo del 2017, un aumento del 2,8%.

SI PUÒ FARE DI PIÙ   Come certificato dall’International Energy Efficiency Scorecard 2018, l’Italia è situata tra i Paesi più virtuosi per quanto riguarda il risparmio energetico, soprattutto grazie alla regolamentazione vigente e ad una serie di policy mirate.

Nonostante ciò, la maggior parte degli interventi di riqualificazione ha un contenuto tecnologico di livello medio-basso. Si tratta soprattutto di azioni mirate alla coibentazione degli involucri, alla sostituzione dei serramenti e alla climatizzazione invernale. La building automation, propria delle Smart Home, nel biennio 2014-2016 ha rappresentato solamente lo 0,17% degli interventi totali, mentre nel 2017 lo 0,8%. Eppure è la misura che permetterebbe il massimo efficientamento energetico e conseguente risparmio nel lungo periodo in relazione all’investimento fatto.

La pdl 693 può rappresentare un importante passo verso un più ampia diffusione degli Smart Building. Queste le nostre raccomandazioni affinché venga implementata in modo efficace:

  • Prevedere maggiori incentivi e premialità all’utilizzo del sistema di progettazione BIM (abbassando ad esempio la soglia economica nei progetti edilizi in cui è obbligatorio);
  • Investire nella formazione di tutti i soggetti coinvolti nei progetti di ristrutturazione e costruzione che abbiano come fine l’efficientamento energetico. In particolare, l’educazione deve essere collegata al paradigma tecnologico 4.0 con la creazione di competence center analoghi a quelli previsti dal piano Impresa 4.0;
  • Gli incentivi dovrebbero essere basati non su premialità volumetriche bensì su premialità necessarie che considerino gli spazi non residenziali (SNR) adibiti all’installazione dei sistemi di efficientamento come “necessari”;
  • È necessario evitare l’accavallarsi di norme che potrebbero rendere più difficile e costosa la ricezione delle misure da parte dei cittadini.

Prossimamente pubblicheremo il contributo integrale di Competere alla pdl che è già stato esposto presso i tavoli tecnici istituiti dall’On. Andrea Vallascas.

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