Smart Working e PMI, Non Frenare lo SviluppoL'idea di Competere

Il decreto legge sullo smart working è alle battute finali. Il Senato dovrebbe approvarlo in via definitiva tra pochi giorni, dopo oltre un anno dalla sua presentazione (8 febbraio 2016).

Ma se per le grandi aziende è stato uno stimolo, sono le piccole e medie imprese a frenarne l’avanzamento: il 17% delle grandi imprese ha in atto progetti strutturati di smart working, mentre le PMI sono solo il 5% e più di una su due non conosce l’argomento o non sembra interessata.

Il confronto tra queste due realtà salta all’occhio, entrando nello specifico:

  • L’utilizzo di device mobile per lavorare fuori dalla propria postazione coinvolge il 91% delle grandi aziende italiane, contro il 49% di quelle piccole e medie.
  • Se l’82% delle grandi società ha aderito alla flessibilità d’orario, solo il 44% delle PMI ha fatto altrettanto.
  • Il 44% delle grandi aziende ha introdotto una certa flessibilità sul luogo di lavoro, contro il 22% delle PMI.

Il motivo di questa differenza? Le multinazionali si posizionano all’interno di un contesto internazionale, beneficiano dell’influenza delle aziende estere che hanno già adottato questo modello e hanno l’esigenza di confrontarsi con loro. Tra le PMI c’è una consapevolezza diversa di cosa significhi adattare l’azienda a nuovi standard e questo alimenta il timore di muoversi per primi su un terreno poco chiaro, anche dal punto di vista legislativo. Bene quindi una legge che tuteli il lavoro agile, ma che ha comunque dei forti limiti. La gran parte dei contratti siglati attualmente si basa sulla contrattazione collettiva. È per questo che sarebbe stato opportuno definire un periodo transitorio, in cui le aziende avrebbero potuto adeguarsi alle norme. Le nuove norme, poi, non chiariscono del tutto la questione sicurezza sul lavoro e quella dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali

Nonostante alcune correzioni fisiologiche al decreto legge, i vantaggi dello smart working per le PMI sono lampanti, non solo da un punto di vista sociale ma anche economico:

  • Abbattimento dei costi di gestione dello spazio fisico;
  • Netto risparmio energetico;
  • Taglio ai buoni pasto;
  • Aumento della produttività.

Il consiglio per le PMI è di farsi affiancare durante il processo di crescita e di non prendere lo smart working come un cambiamento superficiale: è un’opportunità straordinaria per ripensare in modo congiunto alla policy organizzativa su flessibilità, layout degli spazi e comportamenti di leadership.

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