Sprechi e perdite alimentari: Oltre un Miliardo di Pasti Buttati Ogni GiornoGIORNATA INTERNAZIONALE DELLA CONSAPEVOLEZZA SUGLI SPRECHI E LE PERDITE ALIMENTARI

Il 29 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari. Ma cosa si intende con questi due termini? Tutti i prodotti che vengono scartati, eliminati o smaltiti non solo negli stati più a valle della filiera – vale a dire nella distribuzione commerciale, nella ristorazione o più comunemente nelle nostre case – ma anche a monte – nelle fasi di coltivazione, raccolta, immagazzinamento, trasporto e trasformazione – quando i prodotti vengono persi, principalmente per cause “involontarie”. 

SPRECO E FAME NEL MONDO: UN PARADOSSO INACCETTABILE        

A livello globale, ogni giorno vengono sprecati un miliardo di pasti, pari a un quinto della produzione alimentare mondiale (dati UNEP). Circa il 13% del cibo totale va perso lungo la catena di approvvigionamento. Tuttavia, lo spreco più consistente avviene nelle nostre case, dove si verifica il 60% dello spreco totale. A questo si aggiungono 421 milioni di tonnellate di cibo sprecate nel settore della ristorazione e nel commercio al dettaglio.  Un dato allarmante se si pensa che oggi sono circa 733,4 milioni (dati FAO) le persone che soffrono la fame nel mondo, un numero in costante crescita dall’inizio della pandemia. Nel 2019, il totale era di 581,3 milioni: in cinque anni, il numero di persone affamate è aumentato di oltre 150 milioni. 

L’ITALIA: UN PAESE VIRTUOSO, MA CON SFIDE DA AFFRONTARE

L’Italia è uno dei Paesi più virtuosi nella prevenzione dello spreco alimentare, soprattutto se paragonata a nazioni come gli Stati Uniti o il Canada, eppure ancora carente rispetto a Paesi quali Germania e Francia. Tuttavia, come dimostrano recenti dati dell’Osservatorio Waste Watcher International, lo spreco alimentare nelle case italiane è salito a 683,3 grammi a settimana, con un preoccupante aumento del 45,6% rispetto all’anno precedente. Questo si traduce in oltre 13 miliardi di euro di cibo sprecato ogni anno, pari a 126 euro a persona o 290 euro per famiglia.

Ma qual è la “top 5” dei prodotti maggiormente sprecati? Frutta fresca, verdura, pane fresco, insalate e tuberi, tutti alimenti soggetti a rapido deterioramento. Continuando a guardare i dati, emerge che le famiglie nelle grandi città e nei Comuni più estesi sprecano di più, con il Sud e il Centro Italia che mostrano prestazioni inferiori rispetto al Nord. Inoltre, le famiglie senza figli e quelle con minore potere d’acquisto tendono a sprecare maggiormente.

L’aumento dello spreco alimentare in Italia è in parte attribuibile alle abitudini dei consumatori: il 37% degli italiani dimentica gli alimenti in frigo fino a farli deteriorare, solo il 23% pianifica i pasti settimanali e il 75% non riutilizza gli avanzi. A questo si aggiunge la scarsa qualità dei prodotti acquistati: molti alimenti, in particolare frutta e verdura, si deteriorano rapidamente dopo l’acquisto o vengono venduti già in condizioni non ottimali. Questi dati risultano paradossali se si considera che 3,1 milioni di italiani (dati Fead) si trovano nella condizione di dover chiedere aiuto per mangiare, affidandosi a mense dei poveri o pacchi alimentari.

LE NOSTRE AZIONI CONTANO: COSA POSSIAMO FARE?    

Agire è possibile, ecco alcune azioni concrete che possono fare la differenza.

Per il produttore:

  • Investire nelle infrastrutture agricole locali nelle economie arretrate.
  • Sostituire tecniche di coltivazione sottosviluppate con processi industriali avanzati.
  • Sostenere le piccole realtà nell’adeguarsi agli standard di sostenibilità.

Per l’industria di trasformazione e distribuzione:

  • Implementare sistemi di gestione della catena del freddo per il trasporto.
  • Utilizzare analisi predittive e machine learning per ottimizzare la catena di approvvigionamento.
  • Adottare imballaggi avanzati per prolungare la durata degli alimenti.

Per il consumatore:

  • Conservare correttamente gli alimenti.
  • Pianificare la spesa settimanale e attenersi alla lista.
  • Rielaborare gli avanzi in maniera creativa.

Adottando queste pratiche, possiamo contribuire a un futuro più sostenibile e giusto, affrontando la sfida dello spreco e della perdita alimentare con consapevolezza e responsabilità.

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