Il settore turistico offre un importante contributo alla crescita economica. Nel 2017 c’è stato un incremento dei flussi turistici del 4,6% e un saldo positivo per la bilancia dei pagamenti del 5,8% (MIBACT).

Eppure, l’Italia rimane divisa a metà: una parte accessibile, collegata e connessa alle infrastrutture, e un’altra chiusa al turismo, lacunosa in termini di trasporti e tecnologie.

Questa spaccatura è il riflesso del ritardo che scontiamo nei confronti di quasi tutti i competitor internazionali rispetto all’innovazione tecnologica. La trasformazione delle abitudini dei viaggiatori sta determinando una maggiore indipendenza del turista. L’unico modo per intercettare questo nuovo segmento di clientela è quello di dotarsi di strumenti tecnologicamente avanzati e “catturare”, così, il viaggiatore straniero.

Stante l’immenso patrimonio storico-culturale e paesaggistico italiano a disposizione la diffusione di informazioni sul web delle bellezze artistiche dell’Italia risulta in generale, frammentata e non adeguata, se non addirittura scollegata da una domanda di mercato molto più dinamica di quella tradizionale.

Può non essere troppo tardi per recuperare il terreno perso.

1. È necessario fare un salto di qualità nella promozione dei beni culturali attraverso gli strumenti di comunicazione digitale. Questo permetterebbe di raggiungere un numero sempre più elevato di potenziali turisti, aumentando in modo esponenziale i ricavi sia culturali che commerciali associati alla visita;
2. Solo una profonda trasformazione digitale dei processi gestionali degli enti e dei luoghi culturali permetterà di dedicare risorse a ruoli più innovativi, di migliorare il controllo diminuendo i costi di gestioni e di proporre nuovi servizi e nuove modalità di fruizione ai turisti;
3. I visitatori dei siti di interesse culturale e dei musei, si aspettano di avere a disposizione, nel corso della visita strumenti avanzati di connessione e navigazione digitale, per non parlare della domanda di servizi di realtà virtuale. Anche in questo caso, nel panorama italiano i punti di eccellenza sono troppo limitati.

Innovazione e competitività, in Italia, continuano a mantenersi al di sotto della media europea. Per evitare la stagnazione culturale occorre reinnescare l’evoluzione del sistema economico per creare crescita e impiego. La crescita e lo sviluppo economico italiano nascono dall’utilizzo di modelli di business innovativi, nuove tecnologie e applicazioni digitali. Fissiamoci in testa questo concetto: l’innovazione rende, sia in termini di cultura che di ricchezza.