Ucraina la Guerra del GasUNO MATTINA RAI UNO - PIETRO PAGANINI

UCRAINA LA GUERRA DEL GAS
Uno Mattina – Rai Uno – Pietro Paganini

16 Febbraio 2022    

Quali sono le ragioni della crisi energetica? Come produce energia l’Italia? Quanta energia compriamo dalla Russia? Quali sono le ragioni della crisi Ucraina, e sono legate al gas?

Queste sono alcune delle domande a cui Pietro Paganini ha provato a rispondere durante il più popolare talk show del mattino, Uno Mattina su Rai 1

Marco Frittella e Monica Giandotti hanno moderato i due interlocutori che hanno partecipato con lui, Andrea Margelletti, Presidente del Centro Studi Internazionali – CE-SI – e Gianluca Timpone, fiscalità esperto di provvedimenti governativi. 

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RIVEDI L’INTERVENTO QUI SOTTO O DIRETTAMENTE SUL PORTALE RAIPLAY, UNO MATTINA RAI 1 

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UCRAINA LA GUERRA DEL GAS
Questi sono alcuni degli argomenti che Pietro Paganini ha esposto circa la crisi energetica e le ragioni dell’aumento del costo del Gas durante il suo intervento a Uno Mattina su Rai Uno.
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  • Il 52% dell’energia elettrica è prodotta da impianti termoelettrici, di cui il 43% da impianti a gas. 
  • Il gas per produrre energia e per uso industriale e domestico arriva nella UE per il 41% dalla Russia, di cui il 16,3% passa attraverso l’Ucraina. Il 16% proviene dalla Norvegia, il 7,6% dall’Algeria e il 5,2% dal Qatar. 
  • Circa le stesse percentuali arrivano in Italia dalla Russia. Poi ci sono Algeria, Qatar, Norvegia, Libia, etc. 
  • Nel 1994 l’Italia produceva in casa 21 miliardi m/c di gas. Nel 2020 ne ha prodotti solo 3,3 m/c. Di fatto, l’Italia ha dismesso la produzione preferendo gli acquisti – e quindi la dipendenza – dall’estero. 
  • Grazie al TAP, il gasdotto che porta il gas dall’Azerbaijan, in pochi mesi l’Italia ha prodotto 5,6 miliardi di gas. 
  • Proprio per non dipendere da un solo paese Italia e UE hanno cercato di differenziare costituendo vie del gas, e quindi infrastrutture molto diverse. 
  • Per costruire gasdotti ci vuole tempo e investimenti. Dismettere è stato rapido, riattivare le trivelle e aprire nuove vie richiede tempo.
  • Non c’è dubbio che lo scontro Russia/USA abbia implicazioni ideologiche. Gli uni continuano a perseguire con Putin la restaurazione zarista, gli altri vogliono allargare il patto atlantico e la sfera democratica. 
  • Non c’è dubbio che Putin sia in difficoltà interna – crisi economica e Covid – e cerchi splendore con una finta guerra armata.
  • Non c’è dubbio che alla Russia diano fastidio i missili Nato sotto casa.
  • Ma quella ucraina è e resta una guerra geopolitica per l’energia. 
  • Lo scontro Russia Ucraina è antico sul gas, risale al 2004 e si protrae con alta tensione fino al 2009.
  • La Russia accusa l’azienda del gas ucraina di non pagare il gas proveniente da Mosca. Le accuse sono anche di furti.
  • Da qui l’idea del North Stream 2, un gasdotto che passando per il mare del nord evita il territorio ucraino per portare il gas in Germania. 
  • Il North Stream 2 non piace agli USA. 
  • Gli USA vogliono vendere il gas naturale liquido, di cui sono i primi produttori al mondo, all’Europa. Gli USA si sono resi energicamente indipendenti da tempo, in barba alla sensibilità ambientale. Ma oggi dominano il settore dell’energia. 

 

  • L’Europa deve imparare a stoccare gas. Deve imparare a trovare nuovi fornitori per diversificare. 
  • L’Europa deve tutelare l’ambiente ma deve provare a costruire un’indipendenza geopolitica energetica. 
  • L’Europa si deve interfacciare con la Russia sull’Ucraina, e non lasciare il negoziato agli USA. 

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