Voucher, la Demagogia Vince Ancora!

Pubblichiamo un estratto dell’articolo di Giacomo Bandini per Affaritaliani.it, 17 marzo 2017

ll voucher è un mostro, va combattuto fino alla morte ed oggi è stato sconfitto. Questo è il succo dell’annuncio dal parte del Governo di voler abolire per sempre i voucher a partire dal 2018. Nessuno però sembra essersi chiesto che cosa verrà dopo i voucher né cosa ne pensino utilizzatori e beneficiari. Oggi la demagogia ha vinto. La Ragione ha perso, ma ormai ci siamo abituati.

È la solita farsa all’italiana. Un’istituzione vetusta come il sindacato si trova nell’incapacità di rinnovarsi e allora cerca di trovare un nuovo nemico per rilanciare la propria attività e giustificare il costo della tessera, ossia la sua esistenza stessa, nei confronti degli iscritti. “Con l’art.18 ci andrà male e la giustizia ci darà torto” – avranno pensato in casa CGIL – “Concentriamoci sui voucher. Sono facili da attaccare e costa poco farlo”. Nonostante li abbiamo loro stessi utilizzati più volte negli ultimi 2 anni “grazie alla comodità e alla flessibilità che garantisce il loro uso”. Si ricordi infatti che tra i primi 5mila committenti per l’utilizzo dei voucher ci sono ben 36 organizzazioni sindacali. Secondo i dati relativi all’anno 2016 i sindacati hanno usato quasi 280mila buoni per 1.559 lavoratori.

Per capire se i voucher siano o meno una piaga sociale generatrice solo di lavoro nero come si sono apprestati a definirli diversi gruppi politici, il Movimento 5 Stelle in prima fila, oppure fosse uno strumento potenzialmente utile se accompagnato da maggiori controlli nei confronti dei datori di lavoro e degli “abusivi” non è necessario essere stimati giuristi del lavoro o economisti di fama internazionale.

E così un partito ed un Governo interi si sono fatti impaurire da un sindacato morente e dalle firme raccolte soprattutto fra la categoria dei pensionati. Firme presentate dietro la grande bandiera dell’abolizione dell’art.18, non certo dietro la piccola bandierina dei voucher di cui solo una piccolissima parte dei firmatari conosceva l’esistenza e i meccanismi.

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