Taxi, Flixbus e la Libertà Negata al ConsumatoreUn estratto dell'articolo di Giacomo Bandini per Affaritaliani.it, 25 Febbraio 2017
- 25 February 2017
- Posted by: Competere
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Un estratto dell’articolo di Giacomo Bandini per Affaritaliani.it, 25 Febbraio 2017
Il consumatore ha pochi diritti e una libertà limitata. Il garante di quest’ultima, la politica, ha dimostrato di non essere adeguata a prendere decisioni che tutelino la libera scelta e la concorrenza nel mondo globalizzato che viaggia 100 volte più veloce rispetto a 10 anni fa. Questo è il riassunto dei casi Taxi vs. Uber e Flixbus v. corporazioni del trasporto extraurbano, protagonisti dell’ultima settimana.
Prendiamo il primo caso, Taxi vs. Uber. I tassisti avevano sicuramente alcune, poche, ragioni per protestare perché se è vero che il libero mercato deve fare il suo corso e deve esserci competizione, ciò deve avvenire secondo regole minime, ma certe. E nel settore di riferimento queste regole sono obsolete e hanno contribuito alla creazione di un monopolio senza via d’uscita. La questione delle licenze costosissime, della rivendita di questo “patrimonio” a parenti ed amici autorizzata dallo Stato stesso senza controlli, la proliferazione di un servizio scadente e a prezzi altissimi senza che sia mai esistito uno straccio di concorrenza è figlia della mancanza di qualsiasi coraggio politico nel mettere mano alla situazione, razionalizzandola in modo adeguato all’evoluzione del trasporto urbano. Così il capro espiatorio è diventata l’innovazione, il progresso in questo caso rappresentata da Uber, e a pagarne le conseguenze sono solo i consumatori. I quali, non solo si sono visti negare un servizio di pubblica utilità per sei giorni consecutivi, ma hanno ancor più compreso che la vera concorrenza in Italia è e sarà sempre ostacolata da interessi politici e corporativi.
Questa settimana si è affermato il principio assoluto per cui protestare anche quando l’avversario non ti ha toccato è sempre lecito e spesso incoraggiato dall’allenatore purché porti un vantaggio alla squadra di appartenenza. Non solo, è facile e doveroso ingannare l’arbitro. Tanto che il Governo ha ceduto su tutti i fronti, convocando un tavolo di confronto con tassisti e Ncc, senza Uber e soprattutto senza i consumatori. I più danneggiati non potranno dire la loro. E, come ormai avviene da anni, non hanno più libertà di scelta, bensì devono subire i soprusi altrui.
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