Europa scarica sulle batterieL'IDEA DI UMBERTO CUCCHI
- 17 September 2019
- Posted by: Competere
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Tra poco più di 5 anni il mercato mondiale delle batterie al litio per automobili elettriche avrà un valore superiore ai 250 miliardi di euro. Pechino domina il mercato: 7 dei 10 principali produttori al mondo sono cinesi. E l’Europa? insegue ancora una volta…
PERCHÉ È IMPORTANTE La batteria è la parte più complessa di un’auto elettrica. Rappresenta circa il 50% del costo totale della vettura. Ad oggi circolano sulle strade del pianeta circa 5 milioni di vetture elettriche contro circa 1 miliardo di veicoli a benzina. Questo numero è però destinato ad aumentare vertiginosamente. Secondo le stime di JP Morgan, nel 2025 il 30% di auto vendute sarà ad energia elettrica, nel 2030 oltre il 60%.
SPRINT CINESE Il successo cinese ha radici profonde nello scorso decennio. Muoversi d’anticipo e investire ingenti risorse ha permesso a Pechino di assumere posizioni dominanti in ogni parte della filiera produttiva: dal processo di estrazione mineraria all’end product.
L’EUROPA è ancora lontana, e se non fosse per le iniziative della Francia e della Germania, sarebbe ancora più indietro. Fino a qualche anno fa il continente si è limitato a stringere accordi con i produttori orientali, rinunciando ad investire in questo settore innovativo. Poi, il cambio di strategia. A partire da ottobre 2017 è stato avviato il progetto della European Battery Alliance spinta dai soliti capofila: Berlino e Parigi.
Francia e Germania hanno anche avuto modo di firmare prima di Natale un Memorandum of Understanding che prevede finanziamenti di stato per quasi 2 miliardi euro – previsti invece 4 miliardi del settore privato – col fine di stimolare l’industria europea. Il progetto europeo, seppur indietro, appare interessante. Sempre secondo Bloomberg NEF, l’UE dovrebbe sorpassare il Nord America per quanto riguarda la capacità di produzione di batterie entro il 2023.
- stockaggio energia proveniente da fonti rinnovabili;
- alimentazione auto elettriche;
- evitare una nuova dipendenza energetica (dopo il gas russo) dalle celle di stockaggio cinesi.
Come sostenuto dal commissario uscente Sefcovic l’Europa deve muoversi unita e cercare di formare una “Airbus delle batterie” investendo oltre 20 miliardi in circa 30 gigafactory.
Nonostante la mobilità elettrica rappresenti ad oggi ancora un fenomeno di nicchia e per appassionati, visti i suoi prezzi elevati, le prestazioni ancora subpar rispetto ai veicoli a benzina e mancanza di punti di ricarica pubblici, la strada della mobilita sostenibile è già stata imboccata e si avvicina a velocità esponenziale.
Lo starting point per il futuro delle batterie Europee devo essere proprio la European Battery Alliance. Una forte e robusta base di produzione di celle energetiche europea è necessaria per rendere più sicura la catena di approvvigionamento, ridurre i costi dovuto al trasporto e aumentare la qualità dell’end product.
Allo stesso modo, l’EBA dovrà continuare ad investire a livello europeo sulla riciclabilità della batterie vista la mancanza di risorse naturali (ed il loro alto costo) e il potenzialmente difficoltoso smaltimento.
Ripartendo da questi punti si potra iniziare a colmare questo svantaggio competitivo con l’estremo oriente e capitalizzare la nostra leadership in molti settori della catena del valore della batteria, dai materiali all’integrazione e al riciclaggio del sistema. Stiamo perdendo, ma c’è ancora tempo per vincere la partita.