International Property Rights Index 2020 – L’Italia al 47° posto nel mondoL'INDICE SULLA TUTELA DELLA PROPRIETA' REALIZZATO DALLA PROPERTY RIGHTS ALLIANCE

International Property Rights Index 2020

Lo studio misura come viene tutelata la proprietà intellettuale in oltre 129 Paesi, rappresentanti il 98 per cento del PIL mondiale ed il 94 per cento della popolazione. Realizzato dalla Property Rights Alliance, la coalizione internazionale di 123 istituti di ricerca operanti in 73 nazioni.

A cura della Property Rights Alliance

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Senza adeguata tutela dei diritti di proprietà è difficile innovare e creare sviluppo economico. Questo quanto emerge dall’International Property Rights Index 2020 (Indice Internazionale sulla tutela dei diritti di proprietà 2020). L’indice si compone di 3 voci principali che riguardano il “sistema politico e giuridico”, la “tutela dei diritti fisici” e la “tutela dei diritti intellettuali”. L’Italia è insufficiente nella prima voce, soprattutto per quanto riguarda la stabilità politica e l’efficienza e l’efficacia della giustizia civile, oltre agli alti livelli di corruzione percepiti, mentre raggiunge una risicata sufficienza nelle altre due. Altri punti deboli sono la tutela del copyright e la capacità di accesso al credito i cui punteggi sono molto bassi

UN RISULTATO DELUDENTE

L’Italia, emerge dall’Indice, peggiora ulteriormente la propria posizione da 46° a 47°, tra le peggiori nella UE, troppo distante dagli altri Paesi del G7. Il nostro paese si colloca 47°, dopo il Sud Africa e l’Uruguay, con un punteggio finale di 6.2 su 10. Il distacco con i vertici della classifica è significativo. Finlandia, Svizzera, Singapore, Nuova Zelanda e Giappone, che occupano i vertici, hanno tutte un punteggio superiore a 8. I Paesi del G7 mediamente hanno ottenuto un punteggio medio pari a 7.7.

International Property Rights Index 2020

LA PARITÀ DI GENERE FAVORISCE L’INNOVAZIONE

Nell’edizione 2020 particolare peso nel giudizio finale è stato dato alla parità di genere. In molte nazioni questo obiettivo è ancora lontano dall’essere raggiunto e questo condiziona anche la tutela della proprietà intellettuale e fisica. Inoltre, dove la parità tra i sessi e gli individui non è pienamente raggiunta vengono rallentati i processi di innovazione e sviluppo. Il problema deve essere affrontato in modo prioritario insieme alle potenziali conseguenze della pandemia Covid-19.

DIFENDERE LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE ANCHE NELLA PANDEMIA

La premessa all’Indice della curatrice Sary Levy-Carciente mette l’accento anche sulla necessità di rafforzare la tutela dei diritti di proprietà durante eventi emergenziali come la pandemia. I governi devono lavorare per garantire che la proprietà sia difesa – si pensi anche alla necessità di produrre vaccini e nuove terapie – per far sì che la ripresa economica e sociale sia ancora più forte.

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GLI AUTORI 

La Property Rights Alliance è un’associazione impegnata a promuovere i diritti di proprietà in tutto il mondo. International Property Rights Index 2020 è uno studio comparato annuale che mira a quantificare la forza dei diritti di proprietà – sia fisica che intellettuale – ed a classificare i paesi di conseguenza. Il rapporto International Property Rights Index mostra il legame tra la protezione dei diritti di proprietà e lo sviluppo economico. L’edizione del 2020 contiene una classifica di 129 paesi, che rappresentano il 98 per cento del prodotto interno lordo mondiale ed il 93 per cento della popolazione. Competere è membro della PRA e presenta in esclusiva l’Intellettual Property Rights Index in Italia. 

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