I Farmaci Biologici e Biosimilari e le Sfide della Sanità Pubblica – POLICY PAPERIn collaborazione con Novartis Farma S.p.A.
I FARMACI BIOLOGICI E BIOSIMILARI E LE SFIDE DELLA SANITÀ PUBBLICA – POLICY PAPER
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NUOVE SFIDE PER LA SANITÀ PUBBLICA
La pandemia ha messo sotto pressione tutto il sistema sanitario italiano, chiamato a rispondere ad una domanda di salute in drammatico aumento. Sono molte le sfide su cui dovrà misurarsi la sanità del futuro per essere efficiente, equa e universale, anche in vista dei fondi in arrivo dal Next Generation UE.
Le prime e più urgenti riguardano le garanzie di sostenibilità economica che assicurino efficacia nel trattamento dei pazienti, grazie a modelli innovativi di efficientamento delle risorse. La seconda, tra le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sarà rispondere ad una delle maggiori urgenze sanitarie: il trattamento delle cronicità.
La Covid-19 ha assorbito inevitabilmente le energie e le risorse della sanità italiana ma il numero di visite, interventi, accertamenti diagnostici e attività di prevenzione cancellate suggerisce che la cronicità rischia di essere “un’emergenza nell’emergenza” a cui è necessario dare una risposta immediata per il ritorno alle cure massiccio.
I BIOLOGICI TRA SOTTO-TRATTAMENTO E DOMANDA DI SALUTE INSODDISFATTA
Molte patologie altamente invalidanti per i cittadini, tra cui l’artrite psoriasica, hanno visto un calo significativo dei servizi ordinari e straordinari ai pazienti. Questa domanda insoddisfatta di salute è destinata a crescere nei prossimi mesi aumentando il tasso di sotto-trattamento. Solamente il 20% dei pazienti potenzialmente eleggibili (circa 200.000) è trattato con terapie innovative basate sui farmaci biologici e biosimilari.
Le ricadute sulla condizione di salute dei pazienti, sul tasso di disabilità e sulle risorse del SSN sono profonde e richiedono un’azione di programmazione nel lungo termine. Rispondere oggi, promuovere un ritorno alle cure e un accesso diffuso su tutto il territorio a terapie efficaci come quelle biologiche, è necessario per mitigare questi impatti.
I farmaci biosimilari sono un valido strumento in grado di coniugare l’efficacia terapeutica e la sostenibilità economica, grazie ai risparmi significativi che possono generare. L’adozione di modelli sostenibili di reinvestimento delle risorse liberate, se adottati su scala nazionale, promuove l’innovazione delle terapie biologiche di ultima generazione con migliori opzioni di cura.
QUALI POLICY?
Il paper propone una serie di raccomandazioni di policy che il legislatore e le istituzioni pubbliche possono fare proprie per elaborare interventi efficaci in questa direzione, verso una maggiore sostenibilità del sistema sanitario ed equità nell’accesso:
- Armonizzare la regolamentazione italiana dei farmaci biosimilari con quanto indicato nella Strategia farmaceutica europea;
- Garantire un pieno accesso alle migliori soluzioni terapeutiche per i pazienti affetti da patologie reumatologiche e dermatologiche disabilitanti ed eliminare le diseguaglianze territoriali definendo un protocollo di co-gestione e monitoraggio del paziente con psoriasi, con responsabilità condivise tra dermatologo territoriale e specialista PSO;
- Adottare su tutto il territorio nazionale un modello di reinvestimento delle risorse risparmiate grazie ad una maggiore penetrazione dei biosimilari in terapie biologiche, evitando comunque imposizioni sul paziente naive e lasciando il clinico libero di scegliere la modalità più opportuna per raggiungere l’obiettivo di utilizzo del biosimilare;
- Data la diffusa incidenza di una patologia altamente disabilitante come la psoriasi (e l’artrite psorisiaca) e gli alti tassi di sotto trattamento acuiti durante l’emergenza pandemica, provvedere ad un suo tempestivo inserimento nel Piano nazionale cronicità.